Da domani, 13 dicembre 2015, l’Hotel Miramare, storica struttura di Reggio Calabria, sarà riaperto al pubblico con una serie di iniziative promosse dall’Associazione Culturale Ulysses. Stamane la conferenza stampa di presentazione del programma delle attività “Officine Miramare”
Finalmente si riaprono le porte del Miramare. Da domani, infatti, lo storico Hotel reggino che si affaccia sul più bel chilometro d’Italia sarà aperto al pubblico grazie al progetto messo in campo dall’Associazione Culturale Ulysses, tra le vincitrici del bando insieme a “Il Sottoscala”, “Happy Days” e “On the Road”.
Grande festa stamane nei locali del Miramare, dove in attesa di restituire la struttura alla sua naturale vocazione, quella alberghiera, si è riaperto il piano terra per ospitare gli eventi culturali previsti.
L’Associazione Culturale Ulysses, rappresentata stamane dal suo presidente, la dottoressa Claudia Califano, è nata nel 2008 e ha sempre svolto attività culturali; anche questa volta si è voluta spendere per “la valorizzare ed il recupero di un nostro gioiello di famiglia”, parole di Claudia Califano.
Durante un sopralluogo concordato precedentemente con l’amministrazione comunali, si sono valutate le caratteristiche formali ed estetiche degli spazi posti al piano terra dell’Hotel, quasi naturalmente inclini alla funzione accogliente di contenitore espositivo e luogo di frequentazione abituale di tutti i reggini. Nel pieno rispetto degli spazi e della loro conservazione, infatti, il progetto artistico-culturale “QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO”, mira, nei prossimi tre mesi, a valorizzare la cultura contemporanea nella città di Reggio.
Nel corso di quella che è stata definita una sorta di preview di presentazione del programma di eventi, Angela Pellicano, responsabile della mostra contemporanea allestita al Miramare, ha spiegato il senso del titolo dato al progetto: “questo non è solo un albergo, ma un luogo con cui l’intera cittadinanza può mettersi in contatto. È un luogo – prosegue – delle culture e non della cultura. Cercheremo di contaminare i diversi linguaggi, qui a Reggio, un approdo importante che ha bisogno del linguaggio del contemporaneo per non cristallizzarsi”. L’Associazione Technè cura proprio gli eventi espositivi in senso ampio.
Il programma delle attività nell’ambito del progetto “Officine Miramare” prevede non solo momenti di cultura, in cui sono coinvolte diverse associazioni come il WWF, Legambiente, il Circolo Zavettini, l’Università di Messina, l’Università Mediterannea, le scuole cittadine e tanti altri, ma anche di benessere ed intrattenimento. La mostra contemporanea, che quest’oggi gli operatori dell’informazione e non hanno potuto visitare, ne è una prova evidente: Giuseppe Capparelli, curatore della mostra, è intervenuto nel sottolineare che “guardando questo luogo e ricordando la sua storia, ci si rende conto come questo sia lo spazio della collettività, della solidarietà. C’è una sorta di shock temporale: il passato ormai non esiste più, ma c’è un presente proiettato verso il futuro. La città è pronta ormai: Reggio è un porto sicuro, così come lo è il mondo globalizzato. Questo è un luogo di ricovero per l’artista – chiosa Capparelli – l’albergo è quel luogo dove si è ospitati temporaneamente senza responsabilità; ciò ci dà una forza che possiamo cogliere come cittadinanza intera”.
Un’arte contemporanea, dunque, che mira allo scambio tramite una bi-direzionalità comunicativa.
“Questo spazio è visto come punto di aggregazione, di scambio di opinioni e di crescita culturale – ha specificato l’assessore alle Attività Produttive Mattia Neto – ‘Il Miramare non si vende perché è un gioiello di famiglia’: così si era espresso il sindaco Falcomatà e sono lieta di aver intrapreso insieme il percorso che ci ha portato fin qui”.
Tra i presenti, oltre che diverse cariche istituzionali cittadine, anche Chiara Corazziere, tesoriere dell’Associazione Culturale Ulysses nonché curatrice dell’aspetto culturale delle iniziative, Francesca Martorano, direttrice del Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea, e tanti altri tra enti e cittadini.
Le attività programmate al Miramare, si evince, riguardano la cura/cultura in senso ampio: della città storica, della mente, del corpo e dell’anima, dell’ambiente e del paesaggio. Non per niente, al fine di godere a pieno di tali dimensioni, si sono proposte diverse attività quali seminari sui temi relativi alla tutela ambientale e naturalistica, workshop, mostre, proiezioni e offerta di itinerari tematici, una saletta lettura con biblioteca, reading e performance teatrali, laboratori di scuola della musica, l’angolo del benessere e il ninfeo di Miramare, l’angolo promozionale dell’enogastronomia locale e dei prodotti tipici.
Tutte iniziative di cui si è mostrato fiero il sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha concluso i lavori della mattinata con le seguenti parole: “quanto è bella la città guardata da questo punto di vista. Siamo fortunati a vivere qui e a godere tale panorama da questi palazzi. Tutto ciò non è visibile da nessun’altra parte del mondo. Si torna a respirare aria di cultura e non è stato facile arrivare a questo importante risultato, dopo che la prima giunta che abbiamo affrontato era sul bilancio. La nostra storia, la nostra cultura, la bellezza della nostra città non sono sacrificabili sull’altare di nessun piano di riequilibrio, che sia chiaro. Stimoliamo la cittadinanza a riappropriarsi di tutto quello che le appartiene – continua il primo cittadino di Reggio – Stimoliamo le associazioni a riunirsi per qualcosa e non contro qualcuno. Riappropriamoci del bello e di quello che a questa città è stato sottratto. Riscopriamo quello che già c’è a Reggio: che i reggini siano i suoi primi turisti, altrimenti saremo condannati ad essere stranieri nella nostra città. È importante riconoscere la bellezza, difenderla ed insegnarla agli altri, e questa non può essere solo una scelta politica, ma una spinta che deve venire anche dal basso. Siamo ambiziosi – chiosa Falcomatà – e non ci fermiamo qui”.