Stamane, davanti a Palazzo D’Orleans, tantissimi lavoratori dell’Ipab da tutta la Sicilia hanno protestato contro il più che reiterato mancato pagamento degli stipendi. Ma questo è solo uno dei tanti sit-in contro lo stato attuale della Regione
I lavoratori devi vari centri sparsi per la regione dell’Ipab (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza), hanno reclamato stamane davanti al Palazzo della Regione Siciliana il loro sacrosanto diritto di ricevere al più presto gli arretrati mensili dei loro stipendi, con ritardi oscillanti dai 12 ai 44 mesi. “La situazione è drammatica – hanno detto Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – anche perché in gioco c’è non solo lo stipendio dei dipendenti delle Ipab ma l’assistenza a fasce deboli della popolazione e ad oltre 2500 persone tra anziani, disabili, minori e immigrati”. Insomma, una situazione che potrebbe gettare i comuni interessati (da Canicattì (Ag) a Paternò (Ct), da Chiaromonte Gulfi (Rg) a Castellammare (Tp), da Palermo a Messina) in una situazione drammatica: saranno coinvolte direttamente 2000 persone. Ma la manifestazione di oggi, che ha causato danni anche alla normale circolazione del traffico, non è l’unico episodio di dissenso nei confronti della gestione da parte della Regione: è il primo di una lunga serie che raggiungerà il culmine il prossimo 11 dicembre, data in cui è previsto lo sciopero generale dei precari, 21 mila in scadenza tra il 31 dicembre di quest’anno e il 2016. Nel frattempo domani, dinnanzi alla sede dell’Assessorato alle Attività produttive, si terrà un nuovo sit-in dei lavoratori dell’Irsap, ente che ha preso il posto degli ex consorzi Asi e che, nonostante siano passati tre anni dalla sua istituzione, non ha ancora neppure una pianta organica e deve, invece, misurarsi con in nuovi corposi tagli ai finanziamenti.