Perna pretende chiarezza e punta l’indice contro il duo Puglisi-Saija. L’aula insorge per il tono di scherno utilizzato dal direttore artistico Bruschetta
Se non è una scomunica, poco ci manca: l’assessore alla Cultura, Tonino Perna, ha puntato l’indice contro il Consiglio d’Amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele, reo di non aver offerto gli opportuni chiarimenti in tema di bilancio (sic) e di aver inserito erroneamente – nel mese di novembre – uno spettacolo di Fiorello in città. All’epoca dei fatti i vertici dell’Ente dettero la colpa del refuso ad uno scherzo mal riuscito da parte di un dipendente, ma le obiezioni di via Garibaldi non hanno persuaso né la Giunta né il Consiglio. Da qui la richiesta di un chiarimento formale da parte dell’Amministrazione. E se la squadra di governo cittadina si mostra austera nei confronti del duo Puglisi-Saija, le assenze di questi ultimi non sono certo state viste di buon occhio dalle parti di Palazzo Zanca, vieppiù considerata l’ironia utilizzata dal direttore artistico Bruschetta, poco propenso a discutere di cultura con gli esponenti del consesso civico, non ritenuti all’altezza. Di “fastidiosa spocchia” ha parlato Luigi Sturniolo, condannando i toni di scherno insopportabili in sede istituzione, supportato dall’altra esponente del gruppo misto, Nina Lo Presti, solerte nello stigmatizzare i toni da regime con cui viene gestito il Teatro. Sulla stesse lunghezza d’onda anche Zuccarello, Faranda e Adamo, che come presidente di commissione ha chiesto garanzie gestionali per l’anno corrente. “A novembre c’erano problemi col bilancio, un mese dopo l’Ente dichiara che sono aumentati incassi e spettatori: voglio chiarezza” ha concluso Perna riassumendo una posizione condivisa.