Messina, Tendagate: la lista accorintiana mette Ferlisi nel mirino

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Il movimento che fa capo al sindaco chiede al primo cittadino parole chiare sui fatti di piazza Pugliatti e invita l’Amministrazione a risolvere il conflitto d’interessi del comandante dei vigili urbani

Paradossali e grotteschi ribaltamenti di prospettiva sui fatti accaduti lo scorso 31 agosto e nei giorni immediatamente successivi”. Così Cambiamo Messina dal Basso presenta la polemica che si è sviluppata attorno ai fatti di Pizza Pugliatti. La lista accorintiana difende a spada tratta gli attivisti del Pinelli, ricordando quanto stabilito dai giudici, ossia la falsità delle dichiarazioni rese dall’ispettore capo Marcello Vita ed il rinvio delle stesse al Pubblico Ministero per la valutazione del reato di calunnia, falsa testimonianza e falsità commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.

Ciò che era sembrato chiaro ai testimoni presenti ai fatti, e che probabilmente non poteva lasciare molto spazio a dubbi neanche a chi aveva avuto soltanto la possibilità di visionare i filmati nella versione integrale, risuona oggi nelle pesantissime parole usate dal giudice. Ci si sarebbe aspettati, in una simile evenienza, un coro di mea culpa, per l’avventatezza con cui si era levato da parte di stampa, politica e sindacato, il quasi unanime j’accuse nei confronti degli imputati e dell’assessore solidale. Invece, dopo tanta loquacità, un incredibile silenzio da parte di chi non ha esitato ad esporsi pubblicamente sul caso accoglie la pubblicazione delle motivazioni, che porta con sé la scoperta, per alcuni sconcertante, per altri no, che l’uomo in divisa non era ontologicamente più degno di credito di tanti altri semplici cittadini” rileva CMdB. Da qui l’accusa a Ferlisi, reo di aver difeso in modo discutibile l’operato delle forze dell’ordine, ostacolando un’inchiesta interna che “non può essere intesa in alcun modo come un tentativo di delegittimazione” ma mira semmai “a preservarne l’onorabilità definendo le responsabilità dei singoli”.

Il movimento chiede al Sindaco e all’intera Giunta di pronunciarsi pubblicamente e in modo univoco:

  1. sulla necessità di fare chiarezza sui fatti anche per vie interne, fatte salve le garanzie costituzionali, e di non attendere con passività e indifferenza la conclusione dell’iter giudiziario;
  2. sulla necessità di un rispetto autentico e leale dei ruoli istituzionali, senza che qualcuno possa pensare di indulgere ancora in difese corporativistiche che rischiano di danneggiare moralmente la stessa corporazione che si crede di proteggere e l’intera comunità cittadina;
  3. sulla necessità di risolvere nel tempo più breve possibile la palese condizione di conflitto di interessi del comandante/dirigente Ferlisi, interpellato nella sua doppia veste di responsabile dei vigili urbani e dirigente dell’avvocatura comunale.
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