Accorinti ingaggia super-esperti settentrionali per gestire al meglio la macchina burocratica. I sindacati insorgono: mortifica il personale dell’ente. E c’è chi tira in ballo l’Anac di Cantone
Nicola Tonveronachi, Francesco Vegni, Fabio Sciuto e Alessandro Mestarelli dovranno studiare la via maestra per recuperare Iva e Irap valorizzando il patrimonio immobiliare della Città Metropolitana; a questi si aggiungono Luca Eller Vainicher, Calogero Di Liberto, Giuseppe Vanni, Vinenzo Cuzzola e Luciano Fazzi, che dovranno formare i funzionari dell’ente e delle società partecipate per ciò che concerne le attività finanziarie e contabili. Il tutto, ovviamente, in una nuova logica di governance gestionale: un progetto dal valore economico complessivo di circa 450mila euro, che ha fatto gridare allo scandalo le forze sindacali.
Sul versante politico il giudizio lapidario lo ha dato Gianfranco Scoglio, anticipando su Facebook un ricorso all’Anac di Cantone che presto o tardi potrebbe arrivare: “Penso che la delibera con la quale l’Amministrazione ha aderito al progetto presentato da una società di professionisti debba essere vagliata dall’Autorità di vigilanza in quanto viola, nella parte in cui in caso di finanziamento affida il servizio direttamente, i principi di trasparenza, concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione e buona amministrazione” ha affermato l’ex assessore.
Di stampo opposto sono le considerazioni del sindaco, che ha bollato come “pretestuose” le polemiche montate nelle ultime ore. “Sorprende che quando le misure, annunciate e auspicate, vengono realizzate si cerchino infondati e pretestuosi motivi di polemica e intervengano addirittura i diretti protagonisti dei motivi dello sfascio in cui versa la macchina burocratica” ha detto Accorinti. “La convenzione con il Centro Studi Entri Locali (CSEL) – ha aggiunto il sindaco – persegue chiari e puntuali obiettivi che consentiranno finalmente un cambio di marcia all’intero apparato burocratico, con ritorni in termini di qualità dei servizi al cittadino, di efficienza e di tempistica nella produzione degli atti finanziari. Necessità avvertita da tutti e non più rinviabile. Non si tratta di tutor o badanti, tutt’altro. Poniamo in essere interventi mirati, agendo in maniera strutturale per realizzare anche le ‘misure correttive’ invocate dalla Corte dei Conti, in tempi ragionevoli. È un progetto di primaria importanza su cui l’amministrazione scommette. Un intervento programmato da mesi che, senza oneri per il Comune, siamo sicuri consentirà quel salto di qualità che tutti vogliamo e che la città si aspetta”.