Reggio, Consiglio Comunale tra “Castore e Polluce” e animi accesi: passa l’atto di indirizzo per le Società in House [FOTO]

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Riconoscimento di una serie di debiti fuori bilancio, atto di indirizzo per le Società in House, rinnovi di dichiarazioni di pubblica utilità: il Consiglio Comunale odierno

Primo Consiglio Comunale del 2016: 29 i presenti nell’Aula Pietro Battaglia di Palazzo San Giorgio. La seduta è valida per trattare i seguenti punti all’ordine del giorno:

1) Riconoscimento debito fuori bilancio a favore dell’Avv. Caterina Albano per l’importo di 164,42 euro ai sensi dell’art.194 lett a) D.Lgs. 267/2000.

2)Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art.194 lett a) D.Lgs. 267/2000 di euro 12.882,27 derivante da sentenze esecutive notificate al settore di Polizia Municipale nel periodo 1 giugno-14 luglio 2015.

3)Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art.194 lett a) D.Lgs 267/2000 di euro 4.265,05 derivante da sentenze esecutive notificate alla Polizia Municipale nel periodo 24 luglio-31 agosto 2015.

4) Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art.194 lett a) D.Lgs. 267/2000 di euro 4.629,70 derivante da sentenze esecutive notificate alla Polizia Municipale nel corso del mese di settembre 2015.

5) Atto di indirizzo per la società Castore Spl Srl per la gestione dei servizi pubblici locali e Polluce SS Srl per la gestione dei servizi strumentali del comune di Reggio.

6) Rinnovo della dichiarazione di pubblica utilità in riferimento ai luoghi interessati da lavori di realizzazione del Parco archeologico della tomba ellenistica di via Tripepi con recupero a verde attrezzato ex l. 246/1989.

7) Rinnovo della dichiarazione di pubblica utilità in riferimento ai luoghi interessati dai lavori di “realizzazione palestra polivalente in Arghillà”.

Già dal clima che si respirava in aula ancor prima che finalmente iniziasse il Consiglio Comunale, (ad assistere alla seduta odierna, diversi lavatori della ex Multiservizi), si intuiva che il punto 5 fosse quello che avrebbe destato più interesse e partecipazione.

Ma prima di arrivare al suddetto punto, il presidente Delfino esordisce prendendo atto di una comunicazione giunta dal consigliere Massimo Ripepi, il quale richiede l’iscrizione al gruppo misto. Delfino, inoltre, concede la parola al capogruppo del PD, Antonino Castorina, che presenta un altro ordine del giorno firmato dai consiglieri di maggioranza a Palazzo San Giorgio: sulla “cultura della legalità”, legalità considerata e attuata a 360 gradi (vedi qui), derivante dalla constatazione dei diversi atti intimidatori che stanno interessando il nostro territorio negli ultimi mesi. L’approvazione arriva all’unanimità.

Si passa, a questo punto, alla trattazione del riconoscimento della serie suddetta di alcuni debiti fuori bilancio: per questi primi quattro punti relaziona il consigliere Mileto, presidente della commissione Bilancio. Passano tutti a maggioranza, insieme all’immediata esecutività dei provvedimenti: contraria l’intera minoranza.

Ecco che si arriva al più atteso punto all’ordine del giorno, l’atto di indirizzo per la società Castore Spl Srl, per la gestione dei servizi pubblici locali e Polluce SS Srl, per la gestione dei servizi strumentali del comune di Reggio; relaziona il consigliere Gangemi: “senza voler fare nessuna polemica – dice – se oggi ci troviamo a discutere su questo atto, il merito è del sindaco Falcomata che è riuscito a modificare una legge nazionale, per cui si è avviata la costituzione delle Società in House. Società che hanno un duplice obiettivo: assicurare alla città servizi efficaci e salvaguardare i livelli occupazionali. Da parte della Giunta, c’è la volontà precisa di assicurare quel numero di lavoratori previsto dal piano dei commissari. Questa Giunta – continua Gangemiha voluto mantenere i livelli occupazionali allargando la platea di servizi che vorremmo offrire, e tutto nel pieno rispetto della trasparenza”.

I piani industriali – si legge – definiscono, inoltre, i singoli servizi da affidare alle Società in House, alla società in House poi denominata “CASTORE SPL”, i seguenti servizi pubblici locali:

-reti stradali e pronto intervento

-segnaletica

-pubblica illuminazione

-parchi, giardini e arredi

-servizi cimiteriali

-servizi idrici

-tapis roulant

Alla società in House – si continua a leggere – poi denominata “POLLUCE SS”, i seguenti servizi strumentali:

-Centro Direzionale

-Edilizia (edifici giudiziari e istituzionali, edilizia scolastica, edilizia cimiteriale).

“Con l’intento – aggiunge il consigliere Gangemidi stroncare sul nascere quei fattori che hanno determinato la caduta della Multiservizi: atti senza coperture finanziarie, cosa che oggi non avverrà più: è stato previsto, inoltre, che i contratti di servizio siano affidati nel momento in cui per ogni contratto ci sia la copertura finanziaria. Per quanto riguarda gli amministratori, che in passato erano costati alla società 300mila euro – chiosa Gangemiabbiamo tagliato tali spese. I passaggi di livello, infine, saranno disciplinati dalla legge con procedura d’evidenza pubblica”.

In allegato a quanto presentato in merito al punto all’ordine del giorno in questione, anche un emendamento promosso dal consigliere Quartuccio, poi votato all’unanimità, “sulla proposta di deliberazione posta al primo punto dell’o.d.g. del Consiglio Comunale del 18 gennaio p.v, al punto 5 avente per oggetto ‘atto di indirizzo per società in house Castore SPL SRL per la gestione dei servizi pubblici locali e Polluce SS SRL per la gestione dei servizi strumentali del Comune di Reggio Calabria’.

“Nell’atto di indirizzo di giunta – procede l’emendamento – alla proposta di cui all’oggetto, al punto 5, inserire in aggiunta i seguenti servizi con riferimento alla Società Castore SPL SRL:

-Servizio carro attrezzi e custodia veicoli rimossi;

-servizio gestione, manutenzione, apertura/chiusura, custodia e pulizia dei servizi igienici comunali;

-servizio manutenzione, apertura/chiusura, custodia e pulizia dei siti archeologici;

-servizio manutenzione, apertura/chiusura, custodia e pulizia impianti sportivi non lucrativi”.

A ciò si aggiungono altri cinque emendamenti, tra cui uno poi ritirato, presentati dalla minoranza. Ad illustrare i primi tre, il consigliere Antonino Maiolino: “Alla proposta di delibera ‘atto di indirizzo società in house’ – si legge nel primo emendamento – si chiede dopo la parola delibera, di integrare l’allegato (A) come segue.

1)Che il presidente dei CDA di Castore e Polluce relazionino annualmente al Consiglio Comunale sull’attività svolta, i mezzi finanziari utilizzati, le criticità riscontrate e gli obiettivi da raggiungere”.

Sempre “alla proposta di delibera ‘atto di indirizzo società in house”, con il secondo emendamento si chiede, “dopo la parola delibera, di integrare l’allegato (A) come segue:

1)l’obbligo di presenza, se convocati, per i vertici delle due società dinnanzi al Consiglio Comunale ed alle commissioni consiliari”.

Sempre dopo la parola delibera – e stiamo parlando del terzo emendamento – si chiede di inserire:

“1)che il Consiglio Comunale debba esprimere il suo parere obbligatorio sul contratto di servizio che definisce i rapporti tra amministrazione e società in house prima della sua sottoscrizione, quale momento di controllo del civico consesso”.

Tutti gli emendamenti qui sopra elencati vengono bocciati a maggioranza, tranne il quinto, presentato dalla consigliera Mary Caracciolo:

“Nell’allegato B – si legge in merito alla proposta di delibera del punto n.5 dell’ordine del giorno – ‘Reclutamento del personale e conferimento degli incarichi’ aggiungere dopo ‘il rispetto delle previsioni di cui all’art.5 bis… in sede di avvio delle attività societarie’

-il rispetto delle previsioni di cui all’art.5 ter della legge regionale 28.2008”.

Un emendamento, come suddetto, che passa a seguito di alcune polemiche e a dovute precisazioni del dirigente comunale, la dottoressa Spanò.

Il consigliere di minoranza, Marino, a questo punto illustra la proposta di prolungare i tirocini finché non sarà fatto il bando: l’unanimità di voti favorevoli dà atto a tale intervento.

A seguire, sempre in merito al quinto punto all’ordine del giorno della seduta odierna del Consiglio Comunale, relaziona, tra gli altri, il consigliere di minoranza, Pasquale Imbalzano, il quale ricorda gli anni passati e le difficoltà avute per la costituzione delle Società in House. Parla di “fatiche di mediazione”, Imbalzano, prendendo atto, da parte sua, dei capitali sociali ritenuti ad oggi “troppo esigui”. “Perché non procedere nel giro di almeno tre mesi – chiede Imbalzano rivolgendosi al sindaco Falcomatà – ad un aumento di capitale sociale (liquido) per queste società? Società che altrimenti si dimostrerebbero fragili, deboli, in contrapposizione agli eroi della mitologia greca da cui prendono il nome”.

Per Mary Caracciolo gli allegati in merito al punto in questione sono “la pedissequa ripetizione di quanto dice la legge. Ci saremmo aspettati di conoscere – aggiunge – come effettivamente avviene la selezione per il reclutamento del personale”.

Il consigliere Gangemi puntualizza anche in merito a quest’ultima affermazione, sottolineando la trasparenza, la linearità e l’impegno con cui l’amministrazione si sta muovendo nella costituzione delle Società in House, evidenziando, altresì, le quote di riserva per le vittime della ‘ndrangheta.

Qui ci mettiamo in gioco un po’ tutti – interviene il consigliere di minoranza, Marino, che pone l’attenzione sull’ “esigenza di trovare le risorse economiche per dare i servizi essenziali garantiti dalle società in house”.

“Avere un capitale non significa che la Società funziona automaticamente bene – parole di GangemiLa Società deve essere trasparente, deve stare sul mercato e deve camminare sulle proprie gambe, senza gravare ulteriormente sulle casse del Comune e dei cittadini. L’obiettivo di questa amministrazione è quello di rendere sempre più efficaci i servizi”.

E alla fine, intervento dopo intervento, si passa al voto uninominale sull’atto di indirizzo per le Società in House. Da alcune dichiarazioni di voto, come quella di Mary Caracciolo e di Pasquale Imbalzano, si evince il parere favorevole “per rispetto della legge” secondo la prima, e “per rispetto della città”, secondo il secondo. Massimi Ripepi, invece, è l’unico astenuto. “Un’astensione – afferma rivolgendosi ai lavoratori presenti in aula – per mettere la faccia. Spero solo che si arrivi all’assunzione di tutti quelli che sono in una condizione di precarietà lavorativa”.

Per  il consigliere Paolo Brunetti tali espressioni di votazione sono “vergognose. Voi ci avete portato alla situazione in cui siamo – esclama rivolgendosi ad alcuni membri della minoranza – Noi oggi stiamo ricominciando da capo, e ci saremmo aspettati almeno un riconoscimento di quanto fatto”.

La delibera, comunque, passa con 25 voti favorevoli.

E da qui è tutta in discesa: passano con immediata esecutività il sesto ed il settimo punto all’ordine del giorno, i due rinnovi della dichiarazione di pubblica utilità in riferimento ai luoghi interessati dai lavori di realizzazione del “Parco archeologico della tomba ellenistica di via Tripepi con recupero a verde attrezzato”, e della dichiarazione di pubblica utilità in riferimento ai luoghi interessati dai lavori di “Realizzazione palestra polivalente in Arghillà”.

Si conclude anche oggi questo primo Consiglio Comunale del 2016: consensi, dibattiti, polemiche, e momenti di tensione, tra cui la bagarre finale che ha visto coinvolti Castorina e Ripepi. Quest’ultimo ha ipotizzato sulla possibilità che il capogruppo del Pd si dimetta a seguito “dell’accusa di voto di scambio per cui è indagato il suo datore di lavoro”. “Non c’è nessun avviso di garanzia – risponde irritato Castorina e non accetto lezioni di moralità da chi sfrutta la sofferenza degli altri”. Gli animi sono stati poi pacati dall’intervento della polizia municipale.

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