Traghetti, i TIR si spostano su Reggio? Morabito: “Falcomatà ha firmato un accordo suicida che condanna la città”

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code traghetti“Villa San Giovanni brinda mentre Reggio Calabria viene letteralmente consegnata come prigioniera a Franza. La notizia, apparsa in merito alla liberazione di Villa San Giovanni dal traffico pesante che da anni ne rappresenta il principale problema, dovrebbe essere salutata con favore da ogni cittadino dello Stretto, se non fosse per il fatto che, mentre l’amministrazione villese celebra giustamente alla luce del sole, il sindaco Falcomatà, in totale silenzio, ha invece firmato con Accorinti e i rappresentanti della società Caronte Tourist un accordo per il quale il traffico dei Tir da e per Tremestieri viene spostato sul piazzale nord del porto di Reggio”. Lo afferma in una nota Stefano Morabito dell’Associazione “La Cosa Pubblica”di Reggio Calabria.

La nota di Morabito prosegue così: “Si tratta di un vecchio sogno della società privata di traghetti che, obbligata a suo tempo a dirottare il traffico dei mezzi pesanti dal centro di Messina a Tremestieri, è sempre stata alla ricerca di una soluzione che le consentisse di abbattere costi e tempi di percorrenza. Il tentativo di approdare a Reggio, infatti, non è nuovo ed è stato già nel passato respinto dalla nostra città, tanto che si era avanzata una contro-proposta che consisteva nel creare uno scalo a Bolano, dove esistono ampi spazi e per cui il governo Prodi, a suo tempo, aveva già finanziato il progetto delle opere di collegamento con l’autostrada, poi abbandonato dal governo Berlusconi. Si trattava di una soluzione di buon senso, che limitava i disagi per la nostra città, dato che ne interessava solo un lembo estremo, e dava al contempo sollievo a Villa San Giovanni. Oggi, invece, nel silenzio più assoluto, Falcomatà firma un accordo irresponsabile e irragionevole, che condanna Santa Caterina, Archi, Gallico e Catona a una situazione insostenibile dal punto di vista del traffico e della tutela dell’ambiente, anche in considerazione del fatto che gli spostamenti quotidiani da queste zone al centro avvengono per lo più, dato la pietosa situazione della viabilità interna, attraverso l’autostrada. La situazione delle periferie, già provate da anni di abbandono, cui è seguito un ulteriore peggioramento sotto questa amministrazione, si apprestano adesso a ricevere il colpo di grazia da Falcomatà, che svende agli interessi della Caronte non solo la zona nord, ma tutta la città, che soffrirebbe della saturazione del traffico in tutto il tratto Reggio-Villa. Riteniamo che non vi siano ragioni economiche che tengano di fronte alla salute a alla garanzia di minimi standar di vivibilità per i cittadini e che è giunta l’ora che la città non sia sacrificata ulteriormente da scelte che vanno tutte nel senso di sostenere interessi forti rispetto a quelli diffusi dei cittadini: vale per le tasse al massimo e la rinuncia a dichiarare il dissesto, per i lauti guadagni di Avr, sempre concessionaria grazie a continue “proroghe tecniche” e senza passare da gare d’appalto, per i contratti milionari con multinazionali spagnole, per il coacervo di cooperative che operano con affidamenti più o meno diretti e più o meno trasparenti nei servizi comunali, per i regali dell’ultim’ora a Caronte Tourist. È bene che Falcomatà e la sua scadente amministrazione facciano immediatamente marcia indietro rispetto a questa pessima scelta, che come tante altre scelte poco chiare (che siamo pronti a elencare nel dettaglio in una successiva occasione), vengono tenute nell’ombra da una compagine municipale per altri versi prodiga di proclami, di appelli alla trasparenza, di richiami fuori luogo ad una partecipazione alle scelte amministrative che in realtà non c’è ancora stata in una sola occasione. Se il Comune non agirà per rimediare a questa vergogna, sarà nostro impegno accompagnare i cittadini in forme di lotta che assumeranno l’intensità e la determinazione che la vicenda richiede. Siamo certi che altre associazioni e organizzazioni politiche saranno al nostro fianco in questa battaglia”. 

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