“Oggi si aggiunge quello perpetrato all’assessore al lavoro della regione, Federica Roccisano, alla quale non mi va di rivolgere la solidarietà di rito, che sarà pur dovuta, ma non per questo, efficace. Rivolgo alla dott.ssa Roccisano , invece, le mie congratulazioni perché evidentemente mi è lecito pensare che abbia atteso con rigore e fermezza al suo ruolo. La sua passione e’ evidente e lo dimostra girando in lungo ed in largo la regione a far conoscere il suo impegno amministrativo, senza disdegnare dall’ esprimere il suo pensiero anche davanti a platee non certo ben disposte”.
“È ipotizzabile che l’intimazione odierna sia dovuta ad un intransigente presa di posizione dell’Assessore che non avrebbe ( il condizionale é d’obbligo) concesso a taluno qualcosa che non sarebbe stata in linea con la correttezza, la legalità ,il pubblico interesse . La Roccisano, come tanti altri che amministrano la cosa pubblica , gestisce un legittimo potere , spesso sottoposto a sollecitazioni di ogni tipo: quelle ndranghetistiche , in primo luogo, ma anche di altra fonte, quale quella politica, affaristica, parentale, partitica. La ndrangheta, da sempre, ha espresso il suo potere proprio attraverso questo meccanismo. Ebbene ora le cose, lo si voglia ammettere o no, stanno vertiginosamente cambiando. La politica, l’amministrazione pubblica sono rappresentate in maggioranza , sopratutto alla periferia dello Stato, da persone perbene che non si lasciano certo intimidire da chicchessia . Coraggio individuale ? In parte. Ma è maggiore quello collettivo. Una sorta di contagio positivo che unisce gente onesta . Questo è dovuto anche al fatto che sindaci, presidenti di provincia e regione sono scelti dal popolo e difficilmente , da poco in verità , il popolo sbaglia. Non sono le consorterie che nominano, ma il popolo che elegge. Liberamente, anche se indirizzato, ma considerato il peso esiguo dei partiti ai nostri tempi, sono pochi i fattori da cui dipende la scelta, se non l’onestà. Magari passa in secondo piano l’esperienza, ma la correttezza no di certo”.
“Il grande problema degli amministratori locali, oggi, é – tra gli altri – quello di trovarsi tra due fuochi: uno quello rappresentato dalla malavita organizzata, dalla corruzione dei sottoposti, dal malcostume , l’altro quello di essere considerato da una certa parte della magistratura , fortunatamente in minoranza ma potente, dei potenziali mafiosi tanto da far bastare due strampalate righe di qualche giornalista poco informato, per far scattare ipotetiche accuse , anche penali, che non si chiudono mai , nemmeno difronte all’evidenza”.
“É necessario che le cose cambino. Che si venga giudicati per fatti concreti e non per ipotesi . É necessario che si stia al fianco degli amministratori onesti che vogliono e debbono condurre il loro lavoro in piena libertà , aiutati dalle forze dell’ordine e difesi dalla magistratura , il cui compito non è solo quello di accusare ma anche quello di difendere le persone per bene. L’assessore Roccisano sia affiancata da forze dell’ordine dell’ordine che indaghino su ogni atto che possa aver scatenato l’ira di chi avrebbe voluto indurla a non essere quella che è : una persona onesta, una amministratrice illuminata che vuole il bene della propria terra , senza timore affrontando ogni sorta di rischio. Ne ha diritto! Lasciamo le lacrimevoli solidarietà a chi si accontenta. Io sostengo come persona e come titolare dell’assessorato alla legalità della provincia , l’assessore Roccisano , nella sua opera pulita di amministratrice della cosa pubblica . Così la politica sarà sempre più forte, più giusta, più pulita più contrapposta alla ndrangheta che non avrà dove trovare il suo terreno di coltura. Con la o, ovviamente!”.