Cgil, Cisl e Uil d’accordo con gli industriali: l’Amministrazione non ha una visione chiara delle esigenze occupazionali del comprensorio cittadino. Il progetto di riqualificazione non può prescindere dalla valorizzazione degli investitori privati
L’accordo raggiunto fra il Comune di Messina e l’Autorità Portuale alimenta suggestioni e speranze riguardo alle ipotesi di rinascita di tutta la Zona Falcata. Nell’attesa che si trasformino in progetti utili a tutta la collettività messinese, CGIL CISL UIL e Confindustria Messina propongono alcune considerazioni utili a indirizzare le ipotesi di utilizzo dell’area.
Attorno alla Falce, e per effetto della sua presenza, è nata Messina. La sua economia si è fondata sugli scambi commerciali marittimi che hanno determinato, conseguentemente, lo sviluppo delle attività funzionali ai traffici commerciali e al porto.
Oggi, le modalità diverse della movimentazione delle merci e delle persone, l’evoluzione delle dinamiche dei trasporti e la scarsa attenzione della politica al comparto, hanno prodotto un ridimensionamento significativo delle attività portuali e perciò anche di quelle industriali a queste connesse, che però rappresentano ancora una significativa opportunità di occupazione, purtroppo assai meno in termini di produzione di valore, con il rischio reale della loro scomparsa.
L’intesa raggiunta induce a poter finalmente pensare in maniera concreta alla rivitalizzazione di tutta la zona oggi di competenza dell’Autorità Portuale, attraverso iniziative di carattere economico e urbanistico che traguardino una riutilizzazione funzionale dell’area con finalità adeguate alle prospettive di sviluppo della città.
L’attività di riqualificazione passa dall’approvazione del PRP: nello strumento di pianificazione si ritroveranno le direttive progettuali per l’attuazione della riqualificazione auspicata. L’accordo prevede una rimodulazione anche sostanziale di alcune previsioni del PRP. Confindustria e CGIL CISL UIL Messina non conoscono nel dettaglio l’entità e la qualità dell’intervento che l’Amministrazione comunale immagina. E’ nostra convinzione, però, che il progetto complessivo potrà rappresentare un’opportunità per il nostro territorio se sarà capace di attivare occasioni di sviluppo economico e produttivo.
Ad esempio: la suggestione di ampi spazi dedicati al godimento di un bene paesaggistico di valore straordinario come lo Stretto ci trova assolutamente favorevoli, come la riscoperta e valorizzazione delle preesistenze architettoniche costituisce, dal punto di vista culturale, un’occasione unica di recupero delle radici e una magnifica vetrina per il traffico turistico. Al contrario troviamo preoccupante il poco o nulla che registriamo sul fronte del mantenimento e delle possibilità di implementazione delle attività produttive presenti o sulla possibilità di nuove opportunità di lavoro produttivo e di investimenti privati.
La preoccupazione dell’Amministrazione – neanche tanto velata – che le attività produttive (sia quelle attuali sia quelle potenziali) “disturbino” la riqualificazione della Falce, evidenziano la mancanza di una visione chiara del futuro non solo di quest’area, ma dell’intero comprensorio cittadino che solo promuovendo le attività economiche, con un’attenta e rigorosa salvaguardia ambientale e paesaggistica, potrà attivare sviluppo e perciò lavoro e valore.
Confindustria Messina e CGIL CISL UIL Messina considerano indispensabile un progetto complessivo che, adottando i necessari interventi di riordino e riqualificazione ambientale e urbanistica, preveda il mantenimento e lo sviluppo delle attività produttive ed economiche esistenti – che devono essere coinvolte, responsabilizzandole, nei processi di riqualificazione dell’area -; la previsione della realizzazione delle infrastrutture materiali e immateriali necessarie a garantire alle imprese, di oggi e di domani, adeguati livelli di competitività; norme di incentivazione e scelte amministrative capaci di rendere attrattivo il territorio anche a nuova impresa, secondo regole certe ed esigibili, rispettose dell’interesse collettivo, e che promuovano, in definitiva, la coesistenza di interessi e attività diversificate e ugualmente utili al progresso del nostro territorio.
Le sigle, all’unisono, manifestano ancora una volta la disponibilità a offrire il loro contributo di analisi e proposta ed anche al fine di specificare nel merito il significato della visione dello sviluppo di questa magnifica porzione del nostro territorio, che per primi vogliono proteggere da ulteriori danni dovuti alla mancanza di programmazione, auspicano di potere collaborare con il tavolo tecnico istituito fra i soggetti sottoscrittori dell’accordo, per il raggiungimento di una sintesi scevra da pregiudizi ideologici e da interessi speculativi, ma che tenga conto della visione, delle competenze e dell’esperienza del mondo delle imprese e del lavoro, parti fondamentali del sistema produttivo e componenti integranti e indispensabili della comunità.