Mareggiate, alberi abbattuti, pali della pubblica illuminazione distrutti: l’intera provincia in ginocchio per la forte sciroccata
Non è un bollettino di guerra, ma poco ci manca: fra auto distrutte, pali della pubblica illuminazione rovinati sul terreno, alberi pericolanti e segnali stradali adagiati sul manto, l’ondata di maltempo che si è abbattuta sullo Stretto ha arrecato notevoli danni in tutta la provincia.
A Brolo, sulla Statale 113, nei pressi del casello autostradale, un cipresso è precipitato sulla carreggiata, distruggendo un furgoncino in transito e risparmiando miracolosamente i passeggeri a bordo del mezzo.
Stessa sorte è toccata a una Hyundai Atos, in sosta nel medesimo tratto. A Barcellona Pozzo di Gotto lo scirocco ha fatto sì che la vettura di un cittadino illustre, l’ex consigliere provinciale Pino Galluzzo, pagasse analogo scotto. Uno scotto che anche in città, nel cuore di Messina, è stato condiviso da almeno altre due vetture, una sulla Tommaso Cannizzaro e una nei pressi di Villa Dante. Quest’ultima automobile, ridotta a carcassa, si trovava in sosta lungo la via Catania, nello spazio innanzi al Cimitero comunale.
Non è andata meglio, nei comuni rivieraschi, ai possessori di immobili e garage. La forte mareggiata ha infatti spinto le onde sulla litoranea e le segnalazioni di allagamenti pervenute ai Vigili del Fuoco sono state molteplici. A Roccalumera, in particolare, i cassonetti sono stati danneggiati consistentemente e le auto parcheggiate sul lungomare hanno subito il medesimo e infausto trattamento.
Dovranno essere valutate nelle prossime ore le condizioni del porto di Tremestieri: la sciroccata, che ha raggiunto punte di 100 km/h, è una storica minaccia per lo scalo e bisognerà pertanto appurare se gli attracchi saranno utilizzabili nel breve periodo o se l’insabbiamento rappresenta una minaccia in atto e non potenziale. Intanto le autorità lo hanno chiuso tempestivamente, anche perché i primi segnali non sembrano essere incoraggianti: secondo gli esperti dovrebbe essersi formata un’isola di sabbia di almeno 10mila metri cubi e c’è già chi sostiene che lo stop potrebbe protrarsi per diversi mesi a beneficio della Rada San Francesco e per la gioia dei riottosi autotrasportatori, già solerti nel non rispettare le ordinanze sindacali e le prescrizioni della Polizia Municipale.