Messina, la scomunica dei sindacati: Accorinti bocciato senza appello

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Per la Triplice il primo cittadino è incapace di progettare il futuro e di amministrare il presente. In cantiere una mobilitazione per chiedere discontinuità

Messina è una città al collasso governata da una Giunta incapace di amministrare ma, soprattutto, di progettare il futuro. Una constatazione più che una considerazione, quella delle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil che hanno deciso di avviare  iniziative unitarie per mettere in risalto tutte le mancanze dell’Amministrazione comunale di Messina.

Sarà un febbraio di mobilitazione, quindi, per i lavoratori di Cgil, Cisl e Uil, che partirà la prossima settimana con gli esecutivi unitari. «Sono trascorsi 32 mesi dal suo insediamento – affermano i segretari generale di Cgil, Cisl e Uil, Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Cataniae l’amministrazione si è avvitata nell’incomprensibile tentativo di sistemare i fallimentari bilanci di Palazzo Zanca, dimostrando una palese incapacità se ancora oggi non c’è un piano di riequilibrio decennale autorizzato e soprattutto sostenibile».

Sotto accusa, secondo i sindacati, un’Amministrazione che con bilanci previsionali approvati all’ultimo secondo negli anni precedenti o addirittura non approvati per nulla in questi mesi, hanno compromesso ogni azione amministrativa, tolto certezze ai dipendenti diretti e a tutti coloro che operano nelle società che lavorano sui servizi alla comunità, direttamente o indirettamente, reso precari i servizi per i cittadini.

«Il tentativo di riequilibrio finanziario – sostengono Oceano, Genovese e Catania – rischierà di compromettere il buon funzionamento di alcuni servizi come quelli legati ai sistemi idrico, trasportistico e dei servizi sociali per l’assoluta insostenibilità nelle previsioni finanziarie. Il mediaticamente sbandierato riordino della macchina amministrativa, peraltro già criticata dalle organizzazioni sindacali al tempo in cui è stata proposta, si è rivelato un fallimento e ha portato, inoltre, la delegittimazione dei dirigenti e dei dipendenti di Palazzo Zanca da parte della Giunta e del Direttore Generale».

Annunci strombazzati, per Cgil Cisl e Uil, per soluzioni sino ad oggi mai viste ma su cui si sono ingessate le azioni amministrative. «Questa Amministrazione non ha dato soluzione né garanzie all’offerta dei servizi minimi per una comunità come possono essere una gestione qualitativa dei servizi di raccolta rifiuti o il miglioramento dell’efficienza del servizio di trasporto pubblico, del sistema idrico, dei servizi sociali, della tutela del verde, del risanamento, servizi di asilo nido, mense e riscaldamento per le strutture scolastiche e richieste improprie agli anziani di compartecipazione ai servizi di assistenza.  Nella migliore delle ipotesi stanno gestendo la fase conclusiva di progetti e finanziamenti ottenuti “da quelli che c’erano prima”. Non si può certamente dire che si possa sostanziare ed esaurire tutta l’azione amministrativa nella realizzazione di discutibili piste ciclabili o di isole pedonali mordi e fuggi o, ancora, bocciate dagli organi amministrativi».

E se il lavoro non è mai stata una priorità reale della Giunta, la riorganizzazione delle società partecipate sembra finanziariamente azzardata. Il problema assume allora caratteri d’immagine, laddove è la reputazione territoriale della Città Metropolitana a uscirne ridimensionata, a dispetto della retorica sui risultati conseguiti. «Anche il recente accordo sulla Falce sembra più un’operazione di immagine, o peggio ancora politico-elettorale, condiviso o subìto dalla Giunta che si è accontentata dell’ipotetica realizzazione di un consolatorio parco urbano, certificando l’incapacità ad immaginare  soluzioni concrete ed innovative per lavoro e sviluppo sostenibile della  città e del suo territorio».

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