Messina, Stella contro Tomasello: ha copiato e il Ministero non fa nulla

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L’editorialista del Corriere racconta i retroscena del concorso del 2013. Indice puntato contro il Miur, reo di non essere intervenuto per sanzionare le irregolarità registrate

Testi copiati di sana pianta. E’ questa l’accusa che il Corriere della Sera muove a Dario Tomasello, associato di letteratura italiana contemporanea all’Università di Messina e figlio di Francesco Tomasello, già Magnifico Rettore dello stesso Ateneo.

L’articolo firmato da Gian Antonio Stella riporta la denuncia di Giuseppe Fontanelli, associato presso la medesima Università ma superato nel concorso del 2013 da Tomasello junior. Secondo Fontanelli, il suo rivale avrebbe eseguito un plagio a regola d’arte, copiando pensieri e riflessioni del comune maestro, Giuseppe Amoroso, “virgola per virgola, tranne due parole“. Lo stesso mentore sarebbe rimasto stupito dalla mole di prove portata alla sua attenzione.

La denuncia al Ministero, che aveva temporaneamente sospeso la nomina, si è risolta però con un nulla di fatto ed è proprio questo aspetto che ha attirato le ire dell’editorialista del Corriere: “«Visionata la documentazione» la commissione (che lodava il vincitore anche per i «contributi originali») ritiene di «non dover modificare il giudizio di abilitazione già reso nei riguardi del prof. Tomasello». Proprio educativo, per insegnare agli studenti a non copiare…” conclude Stella serafico.

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