Oggi terzo incontro presso la sede di Azione Nazionale di Reggio Calabria tra Mariangela Cuzzola, Oreste Romeo, Franco Germanò e gli operatori dell’informazione: si continua a parlare dell’affaire Quattrone
Terza conferenza di Azione Nazionale sulla querelle riguardante l’assessore alla Mobilità del Comune di Reggio Calabria, Agata Quattrone. Si ritorna a parlare di questo, come ribadiscono i presenti all’incontro odierno, dato il “silenzio preoccupante” del sindaco e della Giunta comunale a seguito della denuncia portata avanti nei giorni scorsi. “Un silenzio che fa paura, una paura rivolta a chi tace”, esordisce Mariangela Cuzzola, secondo la quale tale silenzio sarebbe riferito a due possibili motivi: “una presa d’atto dell’accaduto e ad un’assunzione di responsabilità”, oppure ad “un silenzio assenso, complice”.
Si ricordi, il tema centrale della questione è strettamente connesso alla delibera della Giunta comunale del 30 dicembre 2015 N. 212, che affida alla società Uirnet la realizzazione di uno studio di fattibilità (190 mila euro l’importo destinato).
“Rispetto a questa vicenda legata all’incompatibilità dell’assessore Quattrone rispetto la delibera assunta – dichiara alla stampa Franco Germanò – la cosa che ci preoccupa è il silenzio che sino ad oggi registriamo del sindaco e dell’intera Giunta comunale. È un silenzio preoccupante, soprattutto letto alla luce degli impegni morali ed etici che il sindaco aveva assunto nei confronti della città nel momento in cui aveva deciso autonomamente di aderire alla Carta di Pisa, oggi Carta dell’Avviso Pubblico, che vincola gli amministratori al rispetto di una serie di regole comportamentali: traspare in maniera incontrovertibile dalla lettura della carta di Pisa, che tutte queste procedure attivate dall’amministrazione comunale sono in nettissimo contrasto soprattutto con l’articolo 5, che prevede quali sono le incompatibilità tra cui quella di un assessore che anche nel corso degli anni precedenti ha avuto rapporti di lavoro, di interessi personali, con un soggetto nei confronti del quale l’amministrazione delibera l’affidamento dell’incarico, come nel caso di specie. Il Comune affida alla Uirnet un incarico e con la Uirnet l’assessore Quattrone ha avuto rapporti di natura professionale”.
In merito a quanto detto, a seguito della proiezione di un filmato che fa, come viene definita, una certa “ironia amara” sull’intera vicenda, viene mostrato agli operatori dell’informazione un ulteriore video riportante delle dichiarazioni del sindaco Falcomatà, risalenti esattamente al 20 novembre del 2014, poco dopo il suo insediamento al Comune: in quella occasione, il sindaco dichiarava la sentita volontà di aderire all’allora denominata Carta di Pisa, vista come “stella polare dell’amministrazione”, in nome dell’ “onore, della trasparenza e della legalità”.
Si prende spunto da queste parole per sottolineare un pensiero comune ai protagonisti della conferenza stampa di oggi: “un articolo di questo codice etico si rifà al conflitto di interessi”, ossia il sopra citato art. 5; un passo dello stesso viene citato dall’avvocato Oreste Romeo, che enuncia: “Quando si manifestino situazioni di conflitto di interessi, compreso il caso in cui non vi sia un obbligo giuridico in tal senso, l’amministratore deve rendere pubblica tale condizione e astenersi da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione. Il sindaco – aggiunge Romeo riferendosi ad una frase pronunciata da Falcomatà – ha tradito due volte la città: con degli slogan di renziana memoria e continuando con il silenzio”.
Per Romeo, il quale rimane fedele “all’impostazione classica del repetita iuvant”, si sta tentando di silenziare da tutte le parti la vicenda che riguarda l’assessore Quattrone e l’assegnazione dell’ “incarico” alla società suddetta. “I riflettori sono accesi su questa vicenda – sempre parole di Oreste Romeo – Per cui ripartiamo da quelle che sono state le premesse poste a base del deliberato del 30 dicembre 2015 N. 212: nelle premesse dell’atto deliberativo si opera un riferimento, da parte della Giunta, al codice degli appalti, segnatamente all’art. 90 comma 6, che disciplina una serie di soggetti che sono i possibili destinatari dell’affidamento di un incarico professionale; capite bene (afferma riferendosi all’articolo) quali siano le difficoltà di fare rientrare la società Uirnet, a cui l’assessora Quattrone è stata legata da cointeressenze di tipo professionale fino ad un paio di anni fa”.
L’avvocato Romeo, inoltre, parla anche del “nebuloso” riferimento all’accordo di partenariato, e sempre riferendosi alla Carta dell’Avviso Pubblico, agli articoli 11, 13 e 22, rispettivamente sulla trasparenza degli interessi finanziari, sul confronto democratico e sulle sanzioni in caso di inadempimento, ricorda una serie di comportamenti ad opera di diversi esponenti della Giunta comunale (tra cui l’assessore in questione) che a sua detta violano i suddetti.
Si stanno denunciando, ancora, “delle procedure contraddittorie tra di loro per l’assegnazione dell’incarico alla Uirnet”, parole di Franco Germanò, che al margine della conferenza continua a dire: “ci attendiamo un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco e della Giunta: l’assessore Quattrone deve essere immediatamente tolta dalla Giunta,quella delibera deve essere immediatamente revocata per essere fatta chiarezza su una vicenda che ha molto di nebuloso, su una vicenda che lascia trasparire altri interessi ancora più consistenti rispetto ai quali probabilmente, se perdurerà il silenzio del sindaco e della sua Giunta, dovremo tornare nei prossimi giorni, perché alcune specificazioni e dettagli sarà opportuno comunicare alla città. Io voglio augurarmi – prosegue Germanò – che ancora oggi da parte della Giunta non ci sia consapevolezza di quello che sta succedendo”.
“Diamo solo un aperitivo – chiosa Germanò, facendo trasparire, come da lui stesso affermato, ulteriori approfondimenti da fare e da comunicare alla città – Che il sindaco esca dal suo silenzio”.