Reggio, progetto “Cultura e Legalità”: l’incontro con gli alunni dell’IC “Vitrioli-Principe di Piemonte” [FOTO e VIDEO]

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Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno incontrato gli alunni della scuola secondaria di primo grado “Diego Vitrioli”, per parlare di “Cultura e Legalità”

Stamane, presso la l’Istituto Comprensivo “Vitrioli-Principe di Piemonte”, si è tenuto il programmato incontro relativo al progetto “Cultura e Legalità”, portato avanti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria.

Alla presenza degli alunni delle classi medie, i Carabinieri addetti hanno sviscerato il termine legalità, considerata da ogni suo punto di vista, partendo dai principi basilari della legge. Un incontro interattivo, caratterizzato da un approccio diretto e dinamico con gli studenti.

Da ciò che è emerso, l’invito che i Carabinieri rivolgono ai giovani, in veste di tutori dell’ordine pubblico e del rispetto della legge, è di avere un approccio positivo a quest’ultima, mirata a tutelare i cittadini e le loro pari opportunità in termini di diritti e di doveri. Partendo dai precetti cardine, che si rifanno a cosa sia la legge, a quale sia quella fondamentale dello Stato, a chi fa le leggi stesse, Carabinieri e giovani studenti si sono scambiati i reciproci saperi ed i dovuti approfondimenti.

Da sempre la scuola ha a cuore i temi legati alla legalità, lo sottolinea bene il vicepreside della scuola secondaria di primo grado “Diego Vitrioli”, professore Agostino Marino, che alla stampa dichiara: “è un punto fondamentale del vivere civile il rispetto della legalità, quindi da sempre abbiamo instaurato con l’Arma dei Carabinieri questo rapporto che anche quest’anno viene ripetuto”.

Un rapporto che va avanti da anni, a detta della professoressa di italiano, Loredana Porcino, “da quando il Ministero ha voluto che la cultura della legalità entrasse a pieno titolo negli argomenti di studio. Noi abbiamo svolto diverse iniziative con dei Pon sulla legalità, abbiamo avuto incontri presso il Tribunale dei minori,  con magistrati che sono venuti qui. Siamo andati – conclude la professoressa – addirittura nei luoghi confiscati alla mafia, siamo stati a Palermo, nei ristoranti no pizzo”.

Insomma,  la preside, il vice preside ed i docenti della scuola interessata dal progetto in questione, sempre citando le parole della professoressa Porcino, credono fermamente al fatto che “i ragazzi hanno bisogno di vivere l’esperienza della legalità: ecco perché ben vengano questi incontri”, degli “stimoli”, come continua ad affermare la docente, per far vivere ai ragazzi la legalità nelle classi, dove fanno le regole necessarie per la buona convivenza anche a scuola.

 

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