Scarsa puntualità e approssimazione: Messina resta al palo

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Manca il previsionale, sulla Tasi la Giunta fa confusione, gli stipendi vengono versati in cronico ritardo: per quanto Accorinti potrà andare avanti così?

Nell’aula consiliare di Palazzo Zanca l’insofferenza nei confronti dell’Amministrazione Accorinti è ormai tangibile: a febbraio manca ancora il previsionale del 2015 e senza quell’atto contabile è impossibile programmare la vita amministrativa della comunità.

I reiterati ritardi sembrano essere il marchio di fabbrica della gestione Signorino, prova ne sia l’emergenza rifiuti in cui è precipitata la città a causa del mancato versamento delle spettanze agli operatori di MessinAmbiente. Una situazione già sperimentata dai dipendenti del Municipio, per i quali il contenzioso sembra essersi risolto anzitempo, prima che i mugugni sfociassero in protesta. E così, se da un lato una metropoli insozzata attende il ritorno tardivo alla normalità (ritorno che il commissario liquidatore di via Dogali, Giovanni Calabrò, garantisce essere imminente), dall’altro le forze politiche presenti in consesso civico sospirano di fronte al tira e molla orchestrato dalla Giunta.

Ciò che stupisce di più è l’assenza di una visione d’insieme, cioè la capacità di determinare una scadenza certa per la produzione degli atti finanziari. A ciò si accompagna la consueta approssimazione, prova ne sia il disguido registrato sui fondi Tasi, con un gap fra lo stanziamento teorico e le risorse effettivamente impegnate. In mezzo a questo mare in tempesta, il Sindaco tenta di gestire la routine rivendicando i successi della Giunta, primo fra tutti il nuovo corso dell’Atm. Dopo quasi tre anni di mandato, però, è difficile appellarsi costantemente alla pessima eredità ricevuta dai predecessori per giustificare l’incresciosa stasi che si percepisce nei corridoi del Palazzo.

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