Il sindaco ridimensiona il peso della mozione di sfiducia e tira dritto per la sua strada
Disponibile a collaborare con tutti nell’interesse della città, ma non a fare passi indietro: così Renato Accorinti ridimensiona il peso politico della mozione di sfiducia presentata da Pd e Sicilia Futura, rivendicando quanto di buono ha prodotto quest’Amministrazione al netto delle critiche, severe, incassate negli ultimi tempi.
La sfiducia, secondo il sindaco, dovrebbe essere un atto politico solenne, cui una comunità ricorre in presenza di motivi particolarmente gravi: motivi che non vengono registrati dal primo cittadino nel quadro comunale, laddove le criticità economiche che vengono rimproverate alla Giunta non nascono con l’elezione di Renato Accorinti ma con la mole debitoria accumulata da Palazzo Zanca nelle precedenti esperienze di governo. E proprio sulla contabilità, sul previsionale del 2015, Accorinti apre ai capigruppo. Il sindaco ha organizzato, infatti, dei colloqui individuali con chi guida le componenti partitiche consiliari. Una mossa, questa, che ha irritato la presidente del consesso civico, Emilia Barrile, colpita dall’inusuale condotta del sindaco, reo di aver scavalcato il suo ufficio sfuggendo ad un confronto collegiale obbligato, vista la gravità della situazione finanziaria e l’incertezza per l’immediato futuro.