Il penalista era finito nel mirino della criminalità organizzata per la sua presunta amicizia con un poliziotto
Il collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico è tornato a parlare e di fronte alla Corte d’Assise d’appello, nell’ambito del Gotha 1-Pozzo 2, ha fornito una rivelazione inedita sulla presunta volontà della mafia di assassinare l’avvocato Giuseppe Lo Presti, penalista del Longano molto in vista in tutta la provincia. Lo Presti, presente in aula al momento della rivelazione, si è allontanato dalla stessa mentre D’Amico spiegava che l’amicizia vantata dallo stesso uomo di legge con un agente di polizia aveva portato alla condanna a morte decretata dalla Cupola. Sul mandante in senso stretto, però, D’Amico è stato assai vago, trincerandosi dietro risposte fumose.