Messina, la Metroferrovia è un fallimento. Pendolari contro Accorinti

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Archiviati i buoni propositi, sono aumentate le corse e gli investimenti regionali per un servizio che, ad oggi, non funziona e non ha ragione di esistere

E’ passato un anno eppure nulla si è mosso: la grande battaglia per la Metroferrovia fra Giampilieri e Messina, che l’Amministrazione Accorinti e la nuova dirigenza dell’Atm avevano sposato in toto, resta ancora lettera morta. A denunciarlo è Giosuè Malaponti per il Comitato Pendolari. “Si doveva iniziare a predisporre una sorta di integrazione vettoriale e tariffaria fra il servizio di trasporto pubblico cittadino dell’Atm e il servizio giornaliero del trasporto ferroviario di Trenitalia” ricorda Malaponti, un servizio che sarebbe dovuto “entrare a regime nel mese di settembre 2015 con la riapertura delle scuole, per poi diventare parte integrante nella nuova offerta commerciale del trasporto ferroviario gestito dalla Regione Siciliana al cambio orario di dicembre”. Invece sono aumentate le corse giornaliere, da quattro a ventotto, senza alcuna sinergia. Non c’è logica, a giudizio dei pendolari, in una simile politica. Per questa ragione, stante gli sprechi di risorse registrati a dispetto dei buoni propositi, “la soluzione migliore, al momento, è quella di ripristinare le quattro corse giornaliere così come previste nell’orario precedente, sino a quando il comune di Messina e l’Atm non avranno pronto il piano di integrazione vettoriale e tariffaria con l’impresa ferroviaria Trenitalia, in considerazione del fatto che la Regione Siciliana sta pagando da mesi per un servizio che al momento non risulta essere efficiente ed efficace”.

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