Il bilancio del sindacato di viale Europa è magrissimo: persi i fondi Pac, persi i fondi per gli anziani, la città resta in balia di un’amministrazione carente
La Cisl evidenzia come non c’è stata l’attesa inversione di tendenza rispetto al passato, nonostante siano già trascorsi sei mesi dal suo insediamento e quel riordino del sistema voluto, pensato e ribadito da tutti è rimasto sulla carta. «L’assessora Santisi dia seguito alle sue dichiarazioni in Giunta – affermano il segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese, il segretario della Cisl Fp Calogero Emanuele e il segretario della Cisl Fnp Bruno Zecchetto – lavori in direzione di un ripensamento del sistema dei servizi e dalle politiche sociali cittadine alla riqualificazione della spesa, dando centralità alla persona e caratterizzando interventi e modalità di gestione del servizio col pieno del coinvolgimento del dipartimento, del servizio sociale professionale e delle parti sociali perché – accusano i sindacalisti – sinora è cambiato l’assessore ma il metodo e i buoni propositi sono rimasti solo scritti».
«Abbiamo sempre sperato – aggiungono i tre – che l’Amministrazione riuscisse a recuperare il tempo perduto e soprattutto mettesse in sicurezza le risorse ma evidentemente sono costretti a fare i conti con la mancata approvazione del bilancio o la rivisitazione del piano di riequilibrio, cosa mettere dentro la multiservizi o pensare alle collaborazioni di esperti e consulenze sulla testa dei dirigenti».
La Cisl denuncia come il Comune abbia così perso le risorse dei fondi Pac per anziani e minori che, sommando primo e secondo riparto, superano gli 11 milioni di euro (Pac anziani: 1° riparto € 2.588.011,68, 2° riparto 2.858.088,00. Pac infanzia, 1° riparto 1.995.973,00, 2° riparto 3.573.581,00).
«Come rappresentanti delle persone anziane, cioè quelle prive di tutela e che avrebbero diritto di ottenerla dalle istituzioni – aggiunge il segretario della Fnp Cisl Messina, Bruno Zecchetto – vogliamo dire con grande chiarezza a chi governa la città avendone ricevuto il mandato dai cittadini-elettori: se non siete in grado di amministrare la città e invece di cambiare le cose in meglio, avete fatto ancora più danno, fate un favore a voi stessi e alla vostra comunità e andatevene a casa. Tanto, chiunque verrà dopo di voi, saprà fare sicuramente di meglio».
«Tranne la staffetta alla guida dell’Assessorato – sottolineano ancora Genovese, Emanuele e Zecchetto – nulla è cambiato, il welfare locale poggia su una gestione del “malessere” e del “disagio” delle fragilità in modo burocratico e standardizzato, dove anche per la Santisi il cittadino fragile è rappresentato come un insieme di problemi e bisogni predefiniti che si adeguano all’offerta dei servizi, con l’inevitabile effetto di perdita dell’integrità della persona e del suo vivere inserito nel tessuto sociale della sua comunità. Tutto il contrario di ciò che devono essere i Servizi Sociali».