L’esponente della Giunta precisa i termini normativi di riferimento e ricorda gli sforzi compiuti dal Comune
L’Amministrazione comunale, piuttosto, ha recentemente risposto al bando del Ministero dell’Interno per l’ampliamento dei posti nella rete Sprar. La percentuale di minori registrati ad ogni sbarco rasenta la soglia del 20% del totale degli arrivi e sta mandando in affanno il sistema dell’accoglienza su tutto il territorio regionale. Nonostante tali difficoltà, Casa Ahmed, aperta in virtù di un’ordinanza sindacale, analoga alla precedente ordinanza prefettizia, sta funzionando, nell’attesa che altri centri in città si accreditino, da struttura “cuscinetto” tra la prima e la seconda accoglienza. Pur accreditata come centro di prima accoglienza, la struttura, che fino ad oggi ha accolto 1193 minori, ha organizzato il proprio lavoro fornendo servizi e prestazioni per cui tutti i ragazzi sono iscritti al servizio sanitario e a scuola e quando necessario ricevono le apposite terapie. L’accoglienza è inserita in una rete territoriale con l’istituzione scolastica pubblica (Centro istruzione provinciale adulti “Verona Trento” per la formazione scolastica; istituto “Antonello”, istituto “Cuppari”, istituto “Basile” per la formazione professionale) che sta fornendo concretamente ai minori l’opportunità di integrarsi e di proiettarsi con speranza al proprio futuro. Si rammenta che l’istituzione di centri di accoglienza per minori è principalmente demandata al terzo settore e, pertanto, fin dal 13 ottobre 2015, l’Amministrazione comunale ha pubblicato avviso volto alla ricerca di strutture da convenzionare, auspicando e sollecitando la nascita di nuove realtà in città per la prima e la seconda accoglienza. Vorrei aggiungere, infine, che chiunque ravvisi violazioni dei diritti umani, circa le condizioni di vita dei migranti, ha il dovere di “denunciare” tale violazione agli organi competenti, piuttosto che indirizzare critiche generiche, prive della necessaria conoscenza di ruoli e competenze specifiche in una materia così delicata. Certo, rimane ancora molto da fare per uscire dall’emergenza. Pur tuttavia, questo impegno – conclude Nina Santisi – non toglie valenza e significato agli sforzi attualmente messi in gioco, nella nostra città, nel sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, ricordandoci che nessuno ha l’esclusiva su tale settore. Ma solo insieme, istituzioni, associazioni, volontariato, società civile e terzo settore potranno dare a questa accoglienza la dignità che ci richiede e che merita”.