La strategia di ridefinizione delle zone di competenza si è rivelata un suicidio: il sistema sta collassando giorno dopo giorno e i residenti dei quartieri colpiti gridano la propria rabbia
“Il personale è ridotto all’osso – ha evidenziato Gisella Schillaci, responsabile del sindacato di viale Europa – e in un mese si è registrata una confusione intollerabile. Un vero e proprio tracollo, negli uffici si è accumulata la posta, gli utenti protestano e hanno ragione. Il sindacato ha lanciato l’allarme sin dall’inizio, avevamo compreso subito che ci sarebbero stati disagi. Ieri la Cisl ha avviato la procedura di conflitto con la direzione regionale di Poste Italiane, il primo passo per un riesame di ogni disposizione organizzativa. Siamo tutti pronti a fa funzionare l’azienda ma così è impossibile”. Uno sfogo che trova eco nei numeri: i portalettere in servizio sono circa 80 e devono “coprire” una comunità di 240mila abitanti. Parlare di fallimento tecnico non sembra esagerato.