Messina, troppi tir? Colpa di Accorinti. Franza all’attacco: Ferlisi si dimetta

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La Caronte e Tourist replica alle accuse dell’assessore Pino e del comandante dei Vigili Urbani: la città paga lo scotto di scelte amministrative sbagliate

Se oggi la città assiste impotentemente all’aumento esponenziale dei tir all’interno del perimetro cittadino, la colpa è dell’Amministrazione Accorinti e di chi – dovendo guidare la Polizia Municipale – non è riuscito ad adempiere con efficienza alle proprie funzioni. E’ questa la posizione espressa dal gruppo Franza dopo le recenti polemiche sul ruolo svolto dagli armatori nel boicottaggio dello scalo di Tremestieri: accuse, queste, che erano state indirizzate ai vertici della Caronte e Tourist prima dal comandante dei vigili urbani, Calogero Ferlisi, e poi dall’assessore Sebastiano Pino. Accuse respinte al mittente dai diretti interessati che vedono nelle ordinanze anti-tir le uniche minacce tangibili alla sicurezza della collettività. Secondo Franza il porto di Tremestieri doveva servire per smaltire il traffico del 65% dei mezzi pesanti, il cui transito era regolamentato con l’assegnazione dei pass, un sistema virtuoso che aveva garantito risultati eccellenti. Soltanto le alterne vicissitudini infrastrutturali dello scalo hanno minato, nel corso del tempo, l’utilizzo dell’approdo sito nella zona sud. Questo, almeno, finché la Giunta “dal basso” non ha adottato un nuovo approccio. Alla collaborazione è subentrata la politica del divieto che, per essere imposto, richiede una presenza costante sul territorio dei vigili urbani. Il baricentro dei controlli si sarebbe così spostato dall’uscita autostradale agli imbarchi. Una scelta miope, sponsorizzata da Ferlisi stesso, e viziata – sempre secondo la Cartour – da “dirigismo e burocrazia“. Da qui l’auspicio polemico, affinché il comandante della Municipale si dimetta realizzando almeno uno dei propositi ventilati in questi anni. Non manca, infine, una stilettata: negli ultimi 53 giorni dalla via La Farina sarebbero passati 813 mezzi pesanti che portavano in dote un carico di carburante; non essendo sbarcati in Sicilia su navi della Caronte, però, non hanno attirato l’attenzione del capo dei vigili urbani, reo di usare due pesi e due misure a seconda delle circostanze.

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