Reggio: al Teatro “Cilea” va in scena la commedia a scopo benefico dell’ARS [FOTO e VIDEO]

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I medici di Reggio Calabria a servizio del bene comune tramite l’arte: “pu SI e puu NO” è la nuova commedia dell’ARS, il cui ricavato sarà devoluto all’Hospice. Tutti i dettagli sono stati forniti nel corso della conferenza stampa odierna

Gli Artisti Reggini della Sanità (ARS) sono nuovamente pronti a mettersi in gioco proponendo una commedia in due atti a scopo benefico. Infatti, la rappresentazione teatrale di quest’anno, “pu SI e ppu NO”, vede impegnati numerosi operatori della sanità reggina, vogliosi di comunicare, tramite l’arte della recitazione, un concetto importante: ricollocare il paziente al centro del sistema sanità, “e non come, purtroppo spesso avviene, Centro di Spesa personalizzato”.

Il tutto calato all’interno di un fine specifico: il ricavato sarà devoluto all’Hospice di Reggio, di cui è nota la situazione di difficoltà anche in termini di ruolo e funzione da svolgere all’interno del panorama cittadino.

Sono stati proprio noti medici reggini, stamane, ad indire la conferenza stampa di presentazione dei due spettacoli, che si terranno  il 15 ed il 16 aprile 2016, alle ore 21.00, presso il Teatro Francesco Cilea.

In partenariato con il Comune, infatti, l’ARS ha a sua disposizione un palcoscenico importante da cui gli attori potranno “provocare” culturalmente il pubblico, ma anche gli amministratori.

Si ricordi che l’Ars, nata nel 2007, ha al suo attivo cinque pubblicazioni; tra l’altro, oggi conta su oltre 40 iscritti e finora ha realizzato, tramite lo spettacolo, oltre 85.000 euro devoluti interamente in beneficenza per diversi scopi.

“A parte le qualità scientifiche indubbie dell’Hospice, la cosa che più mi ha colpito è l’assistenza che dà alle famiglie dei malati, oltre che al malato stesso”, ha così esordito in conferenza stampa il dott. Pasquale Borruto, presidente dell’Ars, il quale ha descritto la commedia nel suo risvolto di rappresentazione di una “sanità ideale, contrapposta alla situazione della sanità reale. Noi mostriamo come vorremmo che fosse la sanità – prosegue Borrutosiamo comunque sanitari e abbiamo dunque l’occhio verso le cose scientifiche: per questo, abbiamo anche pensato di creare un corso di aggiornamento scientifico per medici di base, nel quale faremo presente ai medici il ruolo dell’Hospice”.

Lo scopo è ben chiaro, dunque, ma ritornando alla commedia nello specifico, come spiegato sempre dal dott. Borruto, nasce da una esperienza personale e vede la partecipazione di molti medici, più di quelli previsti, che nonostante i duri turni di lavoro e i vari impegni, hanno voluto e “preteso” di farvi parte.

Scritta da Arturo Cafarelli, sotto la regia di Salvatore Vita, reciteranno Marina Amedeo, Silvana Cuzzocrea, Rosy D’Agostino, Mariella Giustra, Mimma Manti, Carmen Machese, Maria Pansera, Serena Rullo, Pasquale Corrado, Vincenzo De Salvo, Mario Gallucci, Beppe Malara, Natale Ranieri, Enzo Schiavone e Filippo Zema, quest’ultimo presente stamane presso la Pinacoteca comunale insieme alla dottoressa Rosa Veccia (aiuto regia).

“La commedia è in linea con lo spirito dell’Ars e mira a favorire anche gli scrittori del nostro territorio – ha affermato la dottoressa Veccia Vi hanno partecipato molte persone, tra attori e aiutanti dietro le quinte; la nostra difficoltà rimane ad oggi la sede: ci appoggiamo ad una scuola pubblica, nella speranza di poter usufruire presto di una più appropriata. Ci piace metterci in gioco – conclude Rosa Vecciaè un modo per sentirci utili”.

Non poteva di certo mancare, questa mattina, il presidente della fondazione Hospice, il dott. Vincenzo Trapani Lombardo: “la battaglia della fondazione è quella di rompere il preconcetto che l’Hospice sia il posto dove si viene per morire. Non è questo – parole di Trapani Lombardol’Hospice è il posto dove si esalta maggiormente la vita in tutti i suoi aspetti, anche in quelli finali che probabilmente sono per molti versi quelli più significativi. Il malato, lo sappiamo, è al centro della nostra attenzione, ma è tutto il nucleo familiare che molto spesso risente di situazioni drammatiche che noi osserviamo quasi quotidianamente”. L’attenzione non solo verso il malato, ma anche verso i suoi familiari, l’ha ben evidenziato anche Vincenzo Trapani Lombardo, per il quale “pu SI e puu NO” fa uscire perfettamente l’immagine dell’Hospice nella città, mirando a “realizzare l’Hospice come momento culturale nella vita dei pazienti e dei parenti”. Come ricordato dal dott. Trapani Lombardo, infatti, all’interno della struttura si programmano spesso momenti musicali e di lettura di opere importanti: “Io ho assistito a parecchi di questi eventi – conclude –in cui si realizza quella che considero la dignità dell’uomo, con degli aspetti culturali che sono alla base della vita dell’uomo stesso. In questo momento l’Hospice sta vivendo una fase economica diciamo tranquilla, ma rimaniamo in attesa di sederci ad un tavolo tecnico per definire cosa siamo”.

A concludere i lavori della mattinata, rinviando alla cittadinanza l’appuntamento ai giorni previsti per la rappresentazione, il vicesindaco di Reggio, Saverio Anghelone, anche lui facente parte del mondo della sanità cittadina, “una sanità – dice – che a livello regionale è in una fase critica. Il regista cerca di esasperare questa situazione, portando a riflettere e a comprendere. L’amministrazione ha sposato ancora l’iniziativa con l’obiettivo di aiutare quello che è il fiore all’occhiello di Reggio, l’Hospice, ricco di professionisti”.

Un tentativo di denuncia, quello che l’Ars porta avanti con la commedia di quest’anno, tramite la recitazione dei medici che “riescono a tratteggiare tutto un sistema di relazioni sociali, mescolando comicità e riflessione, farsa mirata a divertire lo spettatore, ma anche a suscitarne l’indignazione per il tradimento degli ideali medici e sanitari”.

 

 

 

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