La minoranza in seno al Consiglio Comunale di Reggio Calabria si è riunita in conferenza stampa per trattare una serie di temi, tra i quali il verde pubblico cittadino: il pensiero comune è che “l’amministrazione comunale sta stravolgendo le regole”
Come si può ben comprendere, i temi trattati vertono su “una serie di situazioni”, come le ha definite Lucio Dattola, che vanno dalla vicenda Miramare, all’iniziativa portata avanti dall’amministrazione, “Adotta il verde”, fino a toccare il caso Sogas, quello delle 35 assunzioni dell’AVR, dell’Aeroporto, la vicenda abusivi a Palazzo San Giorgio, il caso Quattrone e il nuovo regolamento della Polizia Municipale.
Tutti temi su cui, come si è trasmesso, sta vigilando la commissione Controllo e Garanzia guidata dal consigliere Pizzimenti, per il quale emergono “dei punti che stridono in termini di legge, nonché palesi errori”.
Sia Pizzimenti, che Dattola, che gli altri consiglieri seduti al tavolo, si interrogano sul ruolo, in merito ad alcuni suddetti atti, del segretario generale.
“Stiamo assistendo ad una fase zoppicante dell’amministrazione, che fa sempre riferimento al cosiddetto bieco decennio, portando avanti progetti e opere frutto di quel decennio”, dichiara Lucio Dattola.
Quest’ultimo ricorda che sin dai primi giorni della legislatura comunale, “la nuova amministrazione di Csx decide di intraprendere un’iniziativa di recupero e di riqualificazione urbana delle aree a verde attrezzato cittadine, denominato ‘Adotta il verde’ (Lungomare e altre zone centrali), dando mandato al dirigente del settore Ambiente di adottare la determina N. 243 del 1 dicembre 2014”.
Nella stessa, si continua a trasmettere, si stabilisce che “le aree oggetto di adozione manterranno totalmente la funzione ad uso pubblico, in base alla destinazione urbanistica”.
Tale determina genera forti perplessità, comunicate oggi dai consiglieri di minoranza in seno al Consiglio Comunale, “in materia di osservanza delle norme urbanistiche (riferimento all’art.35 della legge regionale N. 19/2002)”.
Continuando con la sua ricostruzione, Imbalzano fa riferimento ad una delibera della Giunta successiva alla determina suddetta, la N. 7 del 16 gennaio 2015, “con la quale si dà attivazione al volontariato civico, con ciò promuovendosi azioni concrete di socializzazione e riqualificazione urbana per la realizzazione di iniziative di pubblico interesse di competenza dell’amministrazione comunale”.
L’avvocato Imbalzano ricorda che in quella seduta di Consiglio la minoranza si era astenuta nel votare il già citato regolamento a fronte di “ben 15 punti all’ordine del giorno da trattare”.
Con il progetto “Adotta il verde”, sempre a detta di Imbalzano, “si compie una prima evidente violazione di legge urbanistica. Infatti, all’art.24 del medesimo regolamento rubricato ‘affidamento e sponsorizzazione verde pubblico’, l’amministrazione conferisce assoluta e prioritaria importanza al modello dell’affidamento/concessione a privati di suolo pubblico attrezzato a verde per il tramite della riproposizione del programma ‘adotta il verde, per come nello stesso articolo esplicitamente richiamati, essendo dunque una riqualificazione urbana”.
L’art.24, continua a sostenere il consigliere Imbalzano, violerebbe palesemente l’art.35 della legge urbanistica regionale, “ove si prescrive che per i programmi di riqualificazione urbana è necessario adottare una variante urbanistica, la quale- ai sensi della stessa legge –deve essere approvata dal Consiglio Comunale, circostanza che mai si è verificata dall’insediamento ad oggi. Quindi è innegabile che finanche l’assegnazione a terzi di iniziative di recupero e qualificazione urbana delle aree di verde attrezzato impongono l’adozione di varianti urbanistiche da parte del Consiglio Comunale poiché vigono regole tassative e non altrimenti superabili persino sulle modalità di riqualificazione delle aree attrezzate a verde, come può farsi riferimento alle modalità di sistemazione e piantumazione di siepi e alberatura all’interno delle stesse”.
Detto ciò, Pasquale Imbalzano ritiene la delibera “annullabile”: non per niente richiede all’amministrazione la sua revoca nella parte relativa all’art. 24 del regolamento “per palese contrasto di legge, perché espone potenzialmente il nostro Ente alla soccombenza nel contenzioso che ne verrà fuori”.
Il consigliere Imbalzano, dunque, si rivolge all’intera amministrazione, con particolare riferimento al presidente del Consiglio Comunale, Demetrio Delfino, affinchè ponga urgentemente rimedio per quanto detto, “nel ripristino della legalità”.
IL VERDE PUBBLICO – E sempre per rimanere in tema di verde pubblico, la consigliera Mary Caracciolo si sofferma su ulteriori problematiche riscontrate in alcuni punti nevralgici della città, come il Lungomare ed il campo di Ciccarello: “la maggioranza – afferma – non vuole avere con noi un dialogo, un confronto, ed una programmazione, necessari per comprendere i problemi e cercare di risolverli. Se andassimo a certificare quali somme vanno ad aiutare il settore del verde pubblico, ci accorgeremmo della loro irrisorietà; la stessa situazione è avvenuta per il Dup. La nuova dirigente del settore ha ammesso la difficoltà che lei stessa incontra nell’ambito del settore del verde: le uniche risorse che hanno sono quelle destinate al taglio degli alberi”.
Un degrado generale che vuole sottolineare il consigliere D’Ascoli, parlando anche lui della situazione delle palme e del problema dei topi in città, soprattutto in vista della stagione estiva, nonchè dell’inagibilità delle palestre pubbliche , “attestata, tra l’altro, sulla base di denunce pubblicate sui giornali”.
IL MIRAMARE E ALTRE PROBLEMATICHE – Infine, a stigmatizzare con forza “lo scarso criterio e la scarsa competenza” secondo cui si muove l’amministrazione comunale, è Massimo Ripepi, che ritorna sui nodi ancora non sciolti della vicenda Miramare, parlando di “assoluta approssimazione dell’agire amministrativo. Da consiglieri di opposizione dobbiamo denunciare queste cose e trasmetterle alla cittadinanza. Noi ci poniamo come alternativa assoluta a questo modo di amministrare”, chiosa Ripepi, evidenziando la sua fermezza nel sostenere il mantenimento del Museo del Mare ed il suo favorevole approccio per un progetto ampiamente discusso su scala nazionale, quello del Ponte dello Stretto.
Progetto che richiama, nel suo intervento finale, anche Lucio Dattola, voglioso di soffermarsi ancora una volta sul Miramare “per la difesa della sua vocazione alberghiera, perché è e deve rimanere un albergo, e quale città turistica, se così ci vogliamo definire, non possiede un albergo sulla sua strada più bella. Stiamo stravolgendo – afferma in conclusione Dattola – una filosofia economica, di sviluppo e di indirizzo della nostra città”.
ALTRI CAMBI DI POLTRONA? – Termina così la conferenza stampa odierna, con una velata notizia trasmessa da Antonino Pizzimenti, relativa alla forte probabilità di un prossimo “spostamento” dalla maggioranza al gruppo misto.