Presentato stamane l’evento “Corto Reggio Calabria Film Fest Special Edition Socialmente Utile”: una giuria di esperti e studenti giudicherà i corti di giovani filmmaker incentrati sulle tematiche sociali del femminicidio, della legalità e dell’omofobia
Tre rilevanti temi a sfondo sociale quali quelli del femminicidio, della legalità e dell’omofobia, faranno da guida all’evento “Corto Reggio Calabria Film Fest Special Edition Socialmente Utile” organizzato e prodotto dall’Associazione Artistico Culturale Eventi, con il contributo dell’amministrazione provinciale di Reggio, presso la cui sede si è svolta stamane la conferenza stampa di presentazione, alla presenza del presidente del Consiglio, Antonio Eroi, della Consigliera provinciale di Parità, Daniela De Blasio, dei rappresentanti delle associazioni coinvolte (Arcigay Rizes, ed Attiva) e di diversi giovani ragazzi, veri protagonisti dell’iniziativa; in collegamento Skype da Roma, Michele Geria, direttore organizzativo del Festival.
Da Roma, infatti, Geria sta coordinando tutte le operazioni dell’evento, e da Roma ha fornito stamane alla stampa importanti anticipazioni: alla base del Festival, un concorso articolato nelle tre sezioni suddette, a cui potranno partecipare giovani filmmaker; cinque date previste a Reggio ed altre due nella provincia, giornate in cui verranno visionati i diversi corti. A seguire, si apriranno dei dibattiti con i ragazzi, moderati da giornalisti insieme ad una giuria di esperti, in vista della serata finale, quella del 24 aprile, che vedrà Reggio Calabria città “ospite” di noti attori della serie televisiva Gomorra (Salvatore Esposito, Carmine Monaco, Antonio De Caro), e di un’anteprima nazionale: “Con tutto l’amore che ho”, film in uscita nelle sale di cinema italiane, con Barbara De Rossi, Sandra Milo e Cristel Carrisi.
Per quanto riguarda la giuria, a detta di Michele Geria, ne faranno parte studenti e tecnici, tra cui attori reggini conosciuti al grande pubblico, come Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi; è prevista la presenza, tra gli altri, di Teresa Timpano e, ovviamente, del Presidente di Giuria, l’attore Maurizio Marchetti, che insieme ai colleghi, tra i quali alcuni presenti alla conferenza stampa odierna, decreterà i vincitori del concorso.
Un concorso che si pone come principale obiettivo quello di sensibilizzare il pubblico, attraverso la proiezione dei cortometraggi, alle tematiche del femminicidio, dell’omofobia e della legalità.
In merito alla prima, è intervenuta stamane la consigliera De Blasio, anche lei membro della giuria: “un fenomeno che da noi sta raggiungendo una cifra importante”.
“La nostra associazione – aggiunge Lucio Dattola, presidente Arcigay di Reggio Calabria – aderisce al progetto rivolgendosi soprattutto alla tematica dell’omofobia: parlare di questo oggi vuol dire occuparsi dei diritti delle persone omosessuali, e della dignità delle persone in genere”.
Altro componente della giuria, Carmen Schembri Volpe, presidente dell’associazione Rizes, che quest’oggi presso la Sala del Consiglio provinciale ha fornito le date in cui saranno proiettati i corti: “noi facciamo un po’ da fonte con le varie scuole dove saranno proiettati i corti – ha spiegato – Il 6 aprile saremo al Liceo Classico ‘T. Campanella’ per i corti sul femminicidio, e l’8 aprile presso l’Istituto ‘Piria’ per quanto riguarda i corti sul tema della legalità”.
Da programma, altri corti sul tema dell’omofobia saranno proiettati il 9 aprile presso il Liceo Scientifico “L. Da Vinci”, ed il giorno prima della serata conclusiva, il 23 aprile, Festa di San Giorgio, patrono della Città di Reggio, sono previste le proiezioni dei cortometraggi selezionati dalla Giuria e dagli studenti.
Una menzione a parte va fatta per la sezione “Cinema fuori le mura“, curata da Salvatore Striano: un momento di riflessione importante, che va ad esaltare il cinema impegnato e a diffondere la cultura della funzione riabilitativa del periodo della detenzione.
A chiudere i lavori della mattinata, il presidente del Consiglio Provinciale, Antonio Eroi, che alla stampa ha sottolineato l’importanza dell’apertura e del dialogo in ogni campo: “Fare un Festival, riconoscere nell’arte, nell’immagine, nel suono un qualcosa che ci possa aprire gli animi, che in questo momento sono chiusi dentro una gabbia di terrore, è una cosa importantissima; importantissimo anche il fatto che questo venga fatto a Reggio Calabria, che è il punto dove vengono accolti gli immigrati, dove c’è stata sempre cultura. Questo Festival – conclude Eroi – va a toccare argomenti importanti in un momento fondamentale della nostra vita civile”.