La nota amara e sarcastica dei membri del CdA della Fondazione: la burocrazia resisterà, come il Gattopardo. Discussioni inutili su ammanchi da cinquanta centesimi, mentre in provincia Villa Piccolo è faro di cultura
Giuseppe Benedetto, Aurelio Pes, Andrea Pruiti Ciarello e Alberto Samonà, membri del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Piccolo, hanno scritto una lettera all’assessore regionale competente, il messinese Carlo Vermiglio, appellandosi ancora una volta alla classe politica, affinché non mischi le carte per salvare zelanti funzionari che hanno esercitato le proprie mansioni in maniera piuttosto discutibile. “Potremmo regalare una calcolatrice all’Assessorato per evitare ai solerti funzionari di fare tanto faticosi e complessi conti, senza strumenti adeguati. Preferiamo, invece, esortarLa ad evitare di ‘difendere gli indifendibili’. Neanche Walter Block ci riuscirebbe e Lei, da vecchio liberale, ha sicuramente letto il libro di Block. Assessore, non rivendichiamo denari ma offriamo opportunità. Questa è la Fondazione Piccolo!” precisano con orgoglio ed ironia i 4 firmatari della missiva. Evidenziando come la misura sia ormai colma e ricordando al proprio interlocutore istituzionale il ruolo svolto da Villa Piccolo in provincia, i consiglieri hanno quindi invitato lo stesso assessore presso la struttura, affinché possa conoscere in presa diretta la realtà di cui si sta parlando. “Esca dalle stanze e abbandoni le scartoffie di un assessorato che, con i fatti, rischia di essere inutile, se non dannoso. Avremo così modo di sottoporLe quello che in queste ore si sta dicendo e scrivendo della Regione Siciliana. Ne trarrà qualche motivo di seria riflessione. In occasione della chiusura della Villa abbiamo annunciato la straordinaria scoperta del 36° acquerello magico di Casimiro Piccolo. Oggi ci chiedono già di poterlo visionare ed ospitare i più importanti siti culturali italiani. Avremmo preferito che Lei dedicasse qualche attenzione a questo importante evento, piuttosto che alla convocazione dei suoi solerti funzionari. Non la invidiamo! Troppi assessori si sono succeduti in questi anni, di loro non ricordiamo spesso il nome e forse neanche il volto. Purtroppo la Sua burocrazia resterà, resisterà al tempo e agli uomini. Essa è immortale, come il Gattopardo” concludono i consiglieri non senza amarezza.