Disservizi postali, sit-in della Cisl a Pistunina: il piano dell’azienda è senza senso

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Duro attacco dal sindacato di viale Europa dopo i problemi registrati nei mesi scorsi su tutto il territorio di Messina, in particolare nella zona sud. Urge una revisione sulla base delle esigenze dei quartieri

«Una riorganizzazione disorganizzata». Così il Sindacato dei lavoratori postali della Cisl di Messina ha definito la fase di sperimentazione della riorganizzazione del recapito della corrispondenza avviata il mese scorso a Messina, così come ad Acireale e Augusta. Questa mattina lavoratori e rappresentanti del sindacato hanno manifestato davanti la sede del Centro di Distribuzione di Pistunina per evidenziare i gravi disagi a cui vanno incontro quotidianamente cittadini e lavoratori. Carichi di lavoro eccessivi, zone troppo ampie da coprire, carenza di personale sia tra i portalettere che nello smistamento della corrispondenza, infrastrutture e mezzi inadeguati sono alcuni tra i punti che il SLP Cisl contesta all’azienda.

«Poste Italiane – ha sottolineato il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genoveseriorganizza per risparmiare ma il risultato è una condizione inaccettabile per la cittadinanza messinese e i lavoratori sono vittime e non responsabili. Chiediamo che questa riorganizzazione venga rivista per dare servizi di qualità ai cittadini».

«Messina – ha aggiunto la segretaria provinciale del Slp Cisl, Gisella Schillaciè una città particolare, ha una toponomastica non adeguata e una estensione lunga. Adeguare il piano al territorio è fondamentale altrimenti sarà sempre più difficile ricevere la posta. I lavoratori, inoltre, hanno un carico doppio rispetto a quello che dovrebbe essere e non riescono a smaltire la corrispondenza e l’esasperazione sta montando».

«È la dimostrazione che la sperimentazione non è andata buon fine – ha aggiunto il segretario regionale del Slp Cisl, Giuseppe Lanzafamesi riscontrato tanti disservizi per cittadini e lavoratori. Continueremo con le nostre proteste e stiamo programmando una manifestazione al Centro di Smistamento di Catania per convincere l’azienda a modificare il modello di organizzazione del recapito e dare gli strumenti necessari ai lavoratori che hanno perso la serenità e devono fare i conti con tanto stress».

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