La sceneggiata di Crocetta a Messina: così il Governatore ha accettato la fusione dell’Authority con Gioia Tauro

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Il presidente regionale, dopo aver accusato Renzi e Delrio di svendere il porto della Sicilia Orientale agli interessi della ‘ndrangheta, non ha presentato alcuna obiezione al disegno

Foto LaPresse - Guglielmo Mangiapane
Foto LaPresse – Guglielmo Mangiapane

Dopo aver tuonato contro l’accorpamento delle Autorità Portuali di Messina e Gioia Tauro, Rosario Crocetta non si è presentato alla Conferenza Stato-Regioni, ritenendo evidentemente superfluo compiere il passo decisivo e abbandonare la retorica, passando dalle parole ai fatti. Ma c’è di più: perché la Regione Sicilia, da quanto risulta, sarebbe stata l’unica realtà territoriale a non aver presentato alcuna osservazione al Piano strategico varato dall’Esecutivo. Nulla da dichiarare, insomma, almeno in sede istituzionale. E dire che il solerte Governatore dell’isola aveva additato la decisione di Delrio, spiegando come – proseguendo su quella china – si sarebbe regalata una grande realtà come quella portuale peloritana agli interessi delle ‘ndrine calabresi. Nessuna opposizione: a quanto pare era una mera constatazione.

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