L’esclusione del reato di disastro ambientale ridimensiona giocoforza la tesi dell’accusa: ecco com’è cambiata la situazione per gli indagati
Una clamorosa svolta giudiziaria potrebbe produrre, nei prossimi giorni, un altrettanto importante ridimensionamento dell’inchiesta sulla discarica di Mazzarrà: Nello Giambò, Francesco Giannone, Antonello Crisafulli, Pino Innocenti e Giuseppe Antonioli hanno ricevuto, infatti, una notifica di chiusura delle indagini nell’ambito dell’operazione che portò al sequestro della struttura. Contestualmente è stata stralciata la posizione di altri cinque indagati: si tratta di Vincenzo Sansone, Gianfranco Cannova, Eugenio Fassone, Armando Cappadonia e Salvatore Francesco D’Arrigo. Per gli indagati è stata esclusa la contestazione del reato di disastro ambientale, non essendoci elementi sufficienti a suffragare le accuse concernenti l’inquinamento dei pozzi dell’acquedotto di Furnari. Restano invece sul tappeto le incriminazioni per gli illeciti edilizi e la violazione del codice per l’ambiente.