Messina, al teatro Vittorio Emanuele la personale di Michele d’Avenia

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Dal 20 aprile al 1 maggio, il teatro Vittorio Emanuele di Messina ospiterà la mostra di Michele d’Avenia “Beyond the truth”, raccolta di quadri a olio e opere grafiche

Arriva a Messina la mostra “Beyond the truth” di Michele d’Avenia, una raccolta di quadri ad olio e opere grafiche. L’esposizione fa parte del ciclo “R-esistenza d’artista – visioni d’arte contemporanea” a cura di Saverio Pugliatti. La mostra avrà ingresso gratuito e sarà aperta dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 21.00.
Michele d’Avenia, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, ha collaborato in passato con il teatro Vittorio Emanuele, che ospiterà la mostra, realizzando delle scenografie per gli spettacoli. Tra i vari riconoscimenti, si ricorda il premio Arte 2004, sezione scultura, con l’opera “L’altra faccia del peccato”.
Per “Beyond the truth”, d’Avenia presenta al pubblico, invece, opere realiste che hanno come soggetto nudi femminili e nature morte.
Presenterà Anna Maria Ruta,  storica dell’arte, ehe nel testo critico che accompagna la mostra spiega:  “È classico il nucleo generatore della pittura di Michele D’Avenia: il suo sistema linguistico e il suo impianto compositivo mirano alla chiarezza e al senso dell’ordine; il suo linguaggio visivo si nutre di un segno netto, terso, eppure morbido, vivacizzato da un tessuto cromatico sicuro. Il suo nucleo riflessivo, invece, la sua indagine sulla natura e sull’uomo (che per lui è la donna), la chiave morale con cui apre le porte dell’interiorità, è attuale”.
Secondo la Ruta, Michele d’Avenia ha un’anima che si divide tra classico e moderno. Afferma infatti: “Nelle sue tele si legge uno studio lungo e attento della pittura, condotto sui libri e dal vivo, che lo ha messo a diretto contatto con i grandi maestri del passato, con il loro abile uso del disegno, del colore, dell’attenzione ai particolari del reale, scandagliato fin nelle più sottili sfaccettature”. Aggiunge quindi, in riferimento ai nudi femminili: “Non c’è mai impudicizia, ma una sorta di purezza catartica. I loro contorni, anche in una gestualità naturale, quotidiana, si fanno ammirare per la loro precisione morbida, come quella delle tante Veneri accovacciate, dei tanti nudi distesi della pittura antica”.
Per Anna Maria Ruta, l’artista è “un lirico non sensuale”, capace di rendere delicate anche scene più intime o contemplative.

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