Messina, giro di vite sui “furbetti del catasto”: il Comune dà l’ultimatum

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Un mese per mettersi in regola sanando i propri debiti con l’erario, dopodiché scatterà il giro di vite sui furbetti del catasto. L’Amministrazione Accorinti non vuol fare sconti: le case in centro erano spacciate per edifici popolari

Trenta giorni di tempo per mettersi in regola con le normative, trenta giorni per dichiarare le modifiche apportate alle proprie unità immobiliari, prima che i controlli sistematici smascherino quanti hanno operato in sfregio alla normativa. E’ questa la decisione presa dal Comune in merito all’ultimo scandalo rivelato dalla Gazzetta del Sud, quello dei cosiddetti “furbetti del Catasto“, i quali potranno evitare richiami penali a patto che si mettano in regola sul piano tributario con Imu, Tasi e Tari annesse. Un’attenta mappatura del territorio ha infatti rivelato come numerosi edifici del centro cittadino – da via dei Mille a Piazza Duomo – siano catalogato quali case popolari o ultrapopolari , con tutti i benefici che ne conseguono. Numerose segnalazioni, poi, concernono immobili di grande valore spacciati per ruderi o per domicili “in via di definizione”, confinati in un limbo fra la casa, il magazzino e l’esercizio commerciale per evitare il salasso delle imposte. L’assessore Sergio De Cola non ha intenzione di fare sconti: è l’ultima chiamata utile.

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