“Immagini offensive discriminatori”: questo il commento ad una locandina che avrebbe dovuto sponsorizzare una festa universitaria a Messina
Il Gruppo per le pari opportunità del Movimento “Cambiamo Messina dal Basso” denunciano le immagini presenti all’interno di una locandina che ha provocato parecchio scalpore a causa delle immagini, definite sessiste, in quanto non conformi alle regole del buon costume. Le locandine prese in questione, sono state affisse in questi giorni all’interno di ogni Dipartimento dell’Ateneo con lo scopo di sponsorizzare una festa universitaria: l’#UniNurse.
Il problema, manifestato dal Gruppo, è l’immagine scelta per rappresentare l’evento: due giovani donne “svestite” da infermiere in pose ammiccanti con parti del corpo ben in vista.
Le promotrici della protesta si appellano alla dignità femminile e fanno presente che questa è solo l’ennesima situazione in cui vengono veicolate tacitamente discriminazioni e stereotipizzazione di genere: “Perchè il corpo di una donna deve essere sempre così esposto? Sembra quasi che senza un seno e un sedere in bella mostra non si riesca più a pubblicizzare nulla, neanche una serata universitaria”.
Hanno chiesto, quindi, che venga attuato l’immediato ritiro delle locandine, ritenute offensive, ma anche che venga mandato un segnale da parte di tutte le Istituzioni coinvolte, in quanto ritengono sia intollerabile che venga permessa l’affissione di manifesti del genere, soprattutto nei luoghi di formazione.
La richiesta da parte del Gruppo delle Pari Opportunità è stata subito ascoltata dall’Università che in una nota appena pubblicata sul sito ha tenuto a precisare che l’utilizzo del logo istituzionale non è stato in alcun modo autorizzato. Inoltre, le locandine già nelle prime ore di oggi sono state rimosse e sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti degli organizzatori dell’evento e di tutti i soggetti coinvolti.
” L’Università esprime una ferma condanna per la scelta operata dagli studenti di utilizzare un’immagine volgare e offensiva, che in alcun modo può essere ricondotta al nome dell’Ateneo ed ai principi culturali che ispirano la comunità accademica”.