La parlamentare di Forza Italia dà ragione ai sindacati e polemizza con l’assessorato: “bisogna chiedersi se gli atti aziendali e le piante organiche approvate sinora in Sicilia siano atti validi e funzionali e quali interessi vogliano garantire”
“Il taglio di 560 posti letto negli ospedali siciliani proposto da Roma metterebbe a serio rischio l’attuazione di un piano di riordino efficiente della sanità regionale”. Lo afferma Bernardette Grasso, parlamentare regionale di Forza Italia e membro della Commissione Sanità all’Ars. “Al momento vige solo confusione, dalle linee guida sugli atti aziendali alle piante organiche, alle strutture complesse e ai loro direttori. In tal senso l’ordine perentorio sembra essere l’assunzione dei direttori di struttura complessa poi gli altri, nella speranza che la selezione rimanga in famiglia perché elementi estranei alla cerchia, potrebbero creare problemi agli equilibri e alla spartizione dei posti, cosa che sta succedendo in molte ASP e Aziende Ospedaliere” ha proseguito la deputata denunciando un’organizzazione dell’offerta sanitaria che mira a tutelare se stessa anziché la salute degli isolani. “Un nodo da sciogliere è anche quello relativo alla carenza di personale. Si veda ad esempio Messina – afferma ancora la parlamentare –. Tutte le aziende della provincia non sono in grado di garantire con il personale previsto i livelli minimi di assistenza in base alle nuove regole sugli orari di lavoro, molti dipendenti e molte sigle sindacali si stanno infatti muovendo per impugnare le piante organiche, considerate inadeguate, chiedendo agli Ispettorati del Lavoro l’applicazione delle norme europee. In conclusione è d’obbligo chiedersi se gli atti aziendali e le piante organiche approvate siano validi e funzionali e quali interessi si vogliano realmente garantire”.