La Prefettura di Messina è stata esortata dal Ministero dell’Interno a trovare uno spazio in cui ospitare i feretri dei migranti deceduti in viaggio. A un anno di distanza spuntano le salme: attesi circa 400 cadaveri
Il naufragio del 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia rappresenta l’ennesima tragedia consumatasi nel Mediterraneo. Secondo le prime stime delle autorità, infatti, le azioni di recupero del relitto potrebbero svelare un dramma devastante, con la presenza di circa 400 salme nei fondali. In tal senso la Prefettura di Messina, messa in allerta dal Ministero dell’Interno, ha ricevuto il compito di trovare un luogo per procedere all’inumazione dei cadaveri, garantendo una dignitosa collocazione a chi ha perso la vita nell’ultimo tentativo di fuggire dalle guerre e dalla miseria.
Sempre sul versante dei flussi migratori, va poi segnalato il trasferimento dei minori non accompagnati nell’ex Hotel Liberty, collocato a pochi passi dalla Stazione centrale. La struttura dei Franza, al momento accreditata come casa di riposo, ha aperto i battenti a 15 minorenni, su richiesta del primo cittadino che ha emanato un’ordinanza contingibile ed urgente.
[foto d’archivio]