Un tuffo nel passato per ricordare cosa avvenne il 25 aprile del 1945: oggi l’Italia festeggia il giorno della Liberazione, una parola che racchiude mille significati, ma unici nel tempo. Storia, curiosità e approfondimenti su una data “simbolo”
71° ANNIVERSARIO DELLA FESTA DELLA LIBERAZIONE – Anche quest’anno ritorna e si festeggia il 25 aprile, una data simbolo per l’Italia, una giornata che ricorda la liberazione dall’occupazione nazista e la strenua lotta della Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale, iniziata dall’8 settembre 1943, contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana.
Facendo un rapido sunto della storia, il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione in tutti i territori occupati dai nazifascisti: i partigiani si attivarono, il CLNAI assunse il potere “in nome del popolo”, e tre giorni dopo, secondo una delle prime disposizioni di condannare a morte tutti i gerarchi fascisti, sarebbe stato ucciso Benito Mussolini. Da lì a poco fu liberata tutta l’Italia settentrionale; il motto era: “Arrendersi o perire!”.
Il 25 aprile, così, terminò simbolicamente la Seconda Guerra Mondiale, portandosi dietro gli orrori che noi tutti ad oggi conosciamo, e vent’anni di dittatura fascista. L’anno seguente, precisamente il 2 giugno 1946, il popolo italiano, comprese per la prima volta le donne, fu chiamato ad esprimersi in merito ad una decisione di fondamentale importanza: monarchia o repubblica? Con la fine della guerra, l’Italia divenne una Repubblica; il 1 gennaio 1948 entrò in vigore la Costituzione.
CURIOSITA’ – Già nel 1946, il presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi, propose al principe Umberto II, Luogotenente del Regno d’Italia, che il 25 aprile fosse dichiarato festa nazionale; in quell’anno venne emanato un decreto legislativo in questo senso, anche se solo il 27 maggio 1949 fu istituzionalizzato con la legge 260 (“Disposizioni in materia di ricorrenze festive”).
-Il Canto popolare “Bella ciao” è il simbolo del sentimento antifascista italiano, nato nell’Appennino Emiliano prima della Liberazione, associato da sempre ai partigiani. Dapprima intonata da piccoli gruppi, “Bella Ciao” si diffuse in tutto il mondo negli anni seguenti la Liberazione, anche grazie al Primo Festival mondiale della gioventù democratica, Praga 1947, a cui parteciparono giovani partigiani emiliani che inventarono il tipico ritmico battimano.
-Il 2015 è un anno da ricordare: si è festeggiato, con grandi celebrazioni in tutta Italia, il 70° anniversario della Liberazione. Quest’anno ricorre il 70° del referendum a seguito del quale il Paese divenne una Repubblica.
-Il movimento della Resistenza nacque dall’impegno congiunto di esponenti di orientamenti politici talvolta opposti: dai monarchici ai comunisti, dagli azionisti ai socialisti, dai liberali agli anarchici, dai cattolici ai repubblicani). Per alcuni studiosi, i partigiani diedero vita ad una vera e propria guerra civile, combattendo non solo l’invasore straniero, ma anche il regime fascista all’interno del proprio Paese. È nella Resistenza, inoltre, che vanno ricercate le origini stesse della Repubblica: non per niente, l’Assemblea Costituente fu in massima parte composta dai partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale. La Costituzione, infatti, è ispirata a principi democratici e anti-fascisti.
– Un “25 aprile”, così come noi italiani lo intendiamo, lo festeggiano anche altri Paesi: Olanda e Danimarca, il 5 maggio ricordano la fine di un’occupazione straniera, così come anche la Norvegia, l’8 maggio, la Romania, il 23 agosto, e l’Etiopia, che celebra la sua Festa della Liberazione il 5 maggio.
25 APRILE: UNA DATA DA RICORDARE – Per l’Italia, lo abbiamo visto, il 25 aprile è una giornata che simboleggia l’unione, la libertà, la forza, la rinascita. Ma andiamo per un attimo a vedere cosa accadde nel mondo il 25 aprile di alcuni anni successivi al ’45: nel 1953, sulla rivista Nature venne descritta la struttura ad elica del DNA: James Dewey Watson e Francis Harry Compton Orick, nel 1962, vinsero per questo il premio Nobel per la medicina. Sempre in Italia, precisamente a Milano, il 25 aprile del 1969 avvennero due attentati che segnarono l’inizio degli anni di piombo. Facendo un rapido salto fino al 2015, invece, si ricorda la forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.9, che ha colpito il Nepal, causando più di novemila morti.
IL 25 APRILE PER L’ITALIA E PER REGGIO CALABRIA – Ricordi belli, ricordi brutti: il 25 aprile, però, per l’Italia, rimane un numero segnato con il colore rosso sul calendario per una ragione principale, la Liberazione. E sempre riferendosi ai valori suddetti, tutto il Paese festeggia, e lo fa anche Reggio Calabria. Non per niente oggi, nel nome del rispetto, dell’integrazione, della libertà, per l’appunto, si svolgerà la tradizionale Corrireggio, contornata da momenti celebrativi presso il Monumento ai Caduti e alla Stele del Partigiano. Altro grande evento: sarà riaperto il Museo dello Strumento Musicale dopo un incendio che lo ha distrutto, insieme ad una buona parte degli strumenti in esso contenuti. Una liberazione dal quel giorno, dunque, un riappropriarsi, da parte dei cittadini e da chi ha combattuto e voluto fortemente la sua rinascita, di un posto unico, le cui porte potranno finalmente tornare ad essere riaperte dopo diverse vicissitudini. Da Reggio fino a tutta la provincia, la Regione, l’Italia, si contano innumerevoli manifestazioni.
LA LIBERTA’ – Con la Liberazione si è arrivati dolorosamente e faticosamente a conquistarsi questo valore assoluto, desiderato, atteso, preteso, riconosciuto, attestato, e ancora oggi combattuto. Dalla Libertà di un popolo che con le sue stesse forze ha vinto un oppressore, a quella che si tenta quotidianamente di affermare: la libertà di un bambino ad avere un futuro, la libertà di un uomo di professare la propria religione, di votare, di parlare, di scegliere, di pensare. Alcune di queste libertà vengono oltraggiate ogni giorno da pericoli lontani e vicini: sempre più spesso si consumano atti che vanno a ledere le libertà fondamentali dell’uomo, anche quella di vivere. I fatti di cronaca ce lo insegnano, ed è in giornate come queste che da Reggio fino a toccare tutte le località del mondo, ci dovremmo ricordare il perché è giusto festeggiare il giorno della Liberazione: per le più piccole libertà, per quelle più universalmente riconosciute, per quelle conquistate e per altre ancora da affermare.