Gli esponenti di minoranza in seno al Consiglio Comunale di Reggio Calabria esprimono in conferenza stampa diverse perplessità derivanti soprattutto dal “silenzio” dell’amministrazione comunale in merito ad alcune specifiche questioni
DAL MIRAMARE AGLI IMPIANTI SPORTIVI – Una “nutrita” conferenza stampa, quella indetta stamane a Palazzo San Giorgio dalla minoranza in Consiglio Comunale.
Ad aprire i lavori della mattinata, il consigliere Lucio Dattola, che introduce i diversi argomenti trattati, ricordando alcune delle questioni su cui l’opposizione si sta da tempo concentrando, come il Miramare, il Parco Caserta, e tanto altro: tutta una serie di situazioni, che a detta di Dattola, “fanno capire come ci sia un’amministrazione che cammina a fari spenti, con una lentezza esasperante ed un mancato decisionismo”.
Ad aggiungere “carne al fuoco”, sono gli altri consiglieri presenti, tra i quali Antonino Maiolino, che si concentra sulla “mancanza di comunicazione all’interno del Palazzo: si lascia al caso il cittadino e si dà spazio solo al sindaco e agli uomini intorno a lui. Non vogliamo dividerci in squadra dei buoni e dei cattivi – aggiunge il capogruppo di Forza Italia a Palazzo San Giorgio – siamo tutti in un campo di allenamento e dobbiamo portare profitti al cittadino”.
Dal caso Quattrone al Watefront, anche Massimo Ripepi vuole ricordare le “non risposte” giunte dal sindaco Falcomatà alle mozioni presentate anche in sede di Consiglio Comunale; tra gli altri, il consigliere Antonio Pizzimenti, invece, evidenzia quanto riscontrato nel corso dell’attività come commissario controllo e garanzia, facendo riferimento alla situazione “tutt’altro che risolta” degli alloggi popolari. Riqualificazione degli impianti sportivi, per cui il consigliere D’Ascoli preannuncia un eventuale incontro “con dati alla mano” alla fine della scadenza dalla sua interrogazione, ossia il 18 aprile; Società in House, manutenzione stradale: per il consigliere Luigi Dattola “si sta perdendo troppo tempo”.
ASILI NIDO – Ma arriviamo ad altri due temi su cui stamane ci si è parecchio concentrati, partendo dalla relazione sull’utilizzo dei PAC infanzia, presentata da Mary Caracciolo: sugli asili nido, “nonostante il nostro Comune fosse stato assegnatario di due riparti molto importanti nell’ambito del 2014 e del 2015 – parole di Mary Caracciolo – non è riuscito ad oggi ad utilizzare in modo proficuo queste risorse, e rischia che non possano essere effettuati quelli che sono i lavori di ristrutturazione di due importanti asili, spesso nominati da parte dell’amministrazione, ma a cui non si dà l’attenzione puntale che si dovrebbe dare, e sono l’asilo di Gebbione e l’asilo di Archi”.
A detta della Caracciolo, si rischia che, se entro il 15 aprile 2016 non vengono stipulati i contratti con le ditte che dovranno effettuare i lavori, “ancora non si sa se sia stata fatta la procedura di esplicazione del bando”, non verrà data la proroga al 31 agosto 2016, “e si rischia, quindi, che i bambini da settembre 2016 non potranno usufruire di questi asili”.
Si ricorda che “con conferimento al primo riparto, il Ministero dell’Interno ha inviato in data 23/03/2016 una circolare con cui l’Autorità di Gestione ha affermato che, fermo restando la data del 30/06/2016 per l’attuazione degli interventi, nel caso in cui non fossero state ancora intraprese le azioni programmate i vari distretti avrebbero dovuto dichiarare le ‘economie derivanti’ delle risorse non utilizzate, con conseguente restituzione delle somme eventualmente già ricevute. La stessa circolare però consente un ulteriore termine (15/04/2016/) per la sottoscrizione dei contratti necessari all’esecuzione delle opere, al fine di poter richiedere una proroga delle attività oggetto del primo riparto al 31 agosto 2016”.
Tra le “attività oggetto del primo riparto” si annoverano, per l’appunto, la ristrutturazione dei nidi comunali di Archi e Gebbione (per euro 534.548,74), la gestione del nido aziendale del Cedir (10 mesi da settembre 2014 a luglio 2015) per euro 226.278,15, e l’acquisto di posti-utente in strutture convenzionate (10 mesi da gennaio a dicembre 2015) per euro 654.865,47.
“La gestione finanziaria complessivamente assegnata con il secondo riparto al Comune di Reggio di euro 1.712.796,87 – si continua a trasmettere – è avvenuta a seguito dell’approvazione dei piani di intervento predisposti dall’odierna Amministrazione Comunale. In questo, sono previste: la gestione dei nidi di Archi e Gebbione (anno educativo settembre 2016/giugno 2017) per euro 1.107.649,82; la gestione del nido aziendale del Cedir (anno educativo settembre 2016/giugno 2017) per euro 259.925,34; i lavori di adeguamento del nido aziendale del Cedir (attualmente munito di autorizzazione condizionata con validità al 30 marzo 2016) per euro 108.543,34”.
“E’ davvero indecente – aggiunge Mary Caracciolo – che nella nostra città soltanto il 2% dei bambini può accedere effettivamente agli asili nido: il Comune non può rimanere inerte”.
Per le ragioni sopra elencate, dunque, si auspica che i servizi sociali ed il sindaco Falcomatà facciano la loro parte “e si cerchi in tutti modi di far si che entro il 15 aprile si possano stipulare i contratti”.
CASO QUATTRONE – Dagli asili nido si passa al caso Quattrone, su cui relaziona l’avvocato Pasquale Imbalzano, ricordando ancora una volta come “su precise domande della minoranza in sede di Consiglio Comunale, sulla richiesta di revoca della delibera n.212 del 30 dicembre, il sindaco, la giunta e l’assessore abbiano risposto con il silenzio, dato non solo a noi, ma anche alla città, con un tentativo di bollare in maniera puerile le nostre richieste, a fronte di un conflitto di interesse, in polemica strumentale”.
MUSEO DEL MARE E FIERA DI ARGHILLA’ – Il consigliere Imbalzano parla di “violazione delle regole, di difesa ad oltranza dell’indifendibile”, aggiungendo le sue osservazioni anche in merito ad altre due questioni: lo stralcio del Museo del Mare dell’archistar Zaha Hadid e la fiera di Arghillà dell’archistar Vittorio Gregotti, “possibili volano di sviluppo: sembra – chiosa Imbalzano – sulla base di indiscrezioni in nostro possesso, che l’amministrazione voglia eliminare entrambi”.
Argomenti su argomenti, interrogativi, richieste, in merito a cui la minoranza chiede ancora ad oggi risposte concrete alla Giunta Falcomatà.