Azione Nazionale, insieme a tutte le forze del centrodestra reggino, promuove l’iniziativa di una petizione popolare “per risarcire Reggio Calabria dai danni subiti durante gli anni del commissariamento”. Stamane, la conferenza stampa alla presenza del senatore Antonio Caridi
Il centrodestra, dunque, si stringe unito intorno a tale iniziativa, lanciando “un appello – come sostenuto da Alessandra Bordini in conferenza stampa – a chiunque si senta mortificato per quanto è accaduto, di aderire ad uno strumento democratico per eccellenza, che è la petizione popolare”.
“Una storia passata buia – sempre parole della Bordini – che però va ricordata per le conseguenze apportate alla città”.
“Disponga – altresì – la modifica dell’articolo 143 del T.U.E.L. prevedendo misure alternative allo scioglimento idonee a rimuovere ogni forma di ingerenza criminale nell’apparato istituzionale, escludendo ogni possibilità di utilizzo strumentale o arbitrario della norma”.
Su quest’ultimo punto si sofferma anche l’avvocato Ernesto Siclari, ricordando i casi di Rende e di Roma, comuni non sciolti, ma anzi agevolati anche in termini economici (“si pensi a Roma”).
“Un occhio di riguardo che non si è avuto per Reggio – prosegue a dire Siclari – un ultimo riscontro che fa capire che è una legge sbagliata. La città, durante quei due anni di commissariamento, ha subito uno stop nell’iter per ottenere finanziamenti regionali, nazionali, comunitari, nella progettazione. Iniziamo con questa questa petizione che consegneremo a chiunque voglia farla propria, e siamo disposti a seguirla fino alla fine senza apportare alcun simbolo politico sui moduli, proprio a sancire la neutralità della battaglia che è nei confronti della città”.
Una battaglia senza colore politico, cosa che per il consigliere provinciale e regionale Francesco Cannizzaro, però, dovrebbe essere rimarcata: “a me piacerebbe che questa iniziativa sia etichettata come di centrodestra – ha affermato stamane – Chiederemo un risarcimento che a mio avviso non arriverà mai, per un problema che dovrebbe riguardare non solo la città, ma l’intera Regione. Qui oggi ci sono le istituzioni: credo che ci siano le premesse per entrare nel cuore dei cittadini, per far capire che è una battaglia della città, che noi però vogliamo colorare anche dal punto di vista politico!”.
Ed i rappresentanti istituzionali c’erano e come, durante la conferenza stampa di quest’oggi: ad intervenire, non solo i sopra citati consiglieri ed esponenti di Azione Nazionale, ma anche il consigliere provinciale alla Cultura e alla Legalità, Eduardo Lamberti Castronuovo, ed il senatore Antonio Caridi, verso il quale si è espresso con parole di apprezzamento il senatore Meduri, anch’egli a sostegno di questo “documento di battaglia”.
Per l’assessore Lamberti Castronuovo, “fare demagogia e dare del mafioso a chiunque sta causando conseguenze serie a questa città, che si vede etichettata come una città mafiosa. Spesso e volentieri, infatti, Reggio è sinonimo di mafia”.
Eduardo Lamberti Castronuovo fa leva sui gradi di giudizio in Italia e su come anche il giornalismo spinga l’opinione pubblica a pensarla in una determinata maniera su fatti di cronaca, affermando alla fine che “la legalità non è solo rispetto delle leggi dello Stato, ma anche dallo Stato: lo Stato deve rispettare chi segue le leggi e chi è una persona per bene, punendo giustamente chi non lo è”.
A chiudere i lavori della mattinata, il senatore Caridi, rappresentante del Governo a Reggio e per Reggio, il quale si è dichiarato più volte fortemente attaccato alla sua città, “mortificata da un governo tecnico in passato e ora dal centrosinistra. Volevano scippare la nostra città dalla Camera di Commercio e dal Tar – dichiara Antonio Caridi – e non ci sono riusciti, e adesso stanno tentando di scipparla dalla Corte di Appello. Il Governo ha fatto promesse di risarcimento che non si sono mai attuate, quindi siamo costretti ad attivare questo processo democratico della petizione. Reggio Calabria, anche alla luce dell’occhio di riguardo avuto nei confronti della capitale, deve essere risarcita, tra le altre cose, per l’umiliazione subita a livello nazionale, ricordandoci che questa non deve rimanere l’unica azione che facciamo sul territorio”.
Considerato quanto detto, da lunedì saranno allestiti in piazza dei gazebo per la raccolta delle firme.