Reggio Calabria, il Museo riapre con 5 anni di ritardo: questa cerimonia non sia l’ennesima passerella

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di Filippo Arillotta * – La riapertura completa del Museo Nazionale della Magna Grecia mi spinge a proporre una riflessione, derivante dal lungo iter che quest’opera ha richiesto, per la risoluzione del quale anche la cittadinanza calabrese è stata parte importante. Non si può infatti non ricordare che il Museo è stato completato ben cinque anni dopo la progettata conclusione, e che questo rifacimento è stato anche reso possibile dal significativo contributo che la Regione Calabria ha stanziato nel 2013  affinché fosse realizzato, se non nei tempi previsti, al più presto, nel convincimento che il Museo Nazionale, con le sue bellezze, avrebbe potuto fornire alla nostra città un’occasione che finalmente avrebbe potuto darle quello slancio necessario per potere costruire un futuro migliore per i suoi figli.

Devo anche sottolineare, però, che un Museo Nazionale pienamente fruibile non è un patrimonio esclusivo di Reggio Calabria, ma motivo di vanto e lustro per l’intera Nazione. Ecco perché non vorrei che stavolta si trattasse dell’ennesima occasione perduta: al Museo, ai Bronzi, ai Dioscuri, all’Efebo e a tutti gli altri reperti che saranno ammirati da appassionati e semplici cittadini, serve un’adeguata risonanza. A mio sommesso parere, un evento del genere avrebbe meritato una celebrazione che non si limitasse ad una semplice inaugurazione, pure se in presenza del Capo del Governo e del Ministro; si sarebbe forse potuto osare di più, dandogli un rilevanza internazionale, come ad esempio sarebbe potuto accadere se il Museo fosse stato terminato entro Expo 2015. Ma ciò non è accaduto; lungi da me il volere dare la sensazione di essere la nota stonata in un giorno di festa, che è tale per me soprattutto per la lunga attesa che è stata accompagnata dalla speranza di avere una struttura che consentisse alla nostra città di avere un ulteriore attrattore di interesse. Sol, lo ribadisco, vorrei che questa giornata non si risolvesse con una bella, intima cerimonia; vorrei invece che, finalmente, il nostro Museo, che è della città e per il quale abbiamo condiviso tante lotte, adempisse al suo compito, oltre che culturale, anche sociale ed economico. Che, insomma, non sia l’ennesima occasione perduta per una città che ne ha perse fin troppe, ma sia un catalizzatore anche dell’interesse del Governo per Reggio: si dimostri, finalmente con i fatti, che siamo parte di un progetto, che Reggio Calabria, il suo Museo, la sua cultura hanno anche loro la parte e l’attenzione che meritano! Dalla parte dei reggini, spero che da parte di tutti non manchi interesse e partecipazione, che non ci si limiti a subire il Museo, ma a diventarne promotori e valorizzatori. Nel frattempo, ben tornato Museo Nazionale di Reggio Calabria!

Filippo Arillotta – Storico Reggino

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