Reggio Calabria, la rabbia dei lavoratori di fronte al Museo: il premier Renzi entra dal retro e snobba la piazza

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Questa mattina a Piazza De Nava centinaia di cittadini hanno manifestato con striscioni e megafoni chiedendo ascolto alle autorità politiche. Per ragioni di sicurezza, il Premier Renzi è entrato al Museo da un ingresso secondario

Megafoni, striscioni, fischietti: i tantissimi cittadini accorsi questa mattina a Piazza De Nava per l’arrivo del Presidente Matteo Renzi hanno portato con sé di tutto pur di farsi notare dal Premier o da qualche autorità politica.
Già dalle 9.30, ovvero un’ora prima del previsto arrivo di Renzi, iniziavano a prendere posto dietro le transenne varie rappresentanze dei lavoratori, tra cui: MAP – Movimento Autonomo Popolare, SUL – Sindacato Unitario Lavoratori, Alleanza Calabrese, il gruppo Precari dei Vigili del fuoco, USB – Unione Sindacale di Base e numerosi gruppi della Cgil. Tantissimi a manifestare anche i lavoratori disoccupati non riuniti in associazioni e sindacati: sui loro cartelli, frasi per chiedere aiuto.
Una folla accomunata da un’unica esigenza: essere tutelata sul fronte lavorativo, in cui regna ormai da troppo tempo disoccupazione e precariato.

Tantissime le urla rivolte al sindaco Giuseppe Falcomatà e al Presidente della Regione Mario Oliverio durante il loro arrivo al Museo Archeologico di Reggio Calabria: “Sindaco, discuti con la piazza“. E il sindaco Falcomatà si è avvicinato alle transenne per ascoltare i manifestanti, che hanno chiesto e ottenuto che fosse ricevuta una delegazione di rappresentanza della “Calabria vera che si ribella“.
Diverse le storie raccontate dai cittadini, con rabbia, con dolore, con forza: era la voce di una Calabria che non si arrende, che lotta per rivendicare il proprio diritto a stare bene, sollecitando le istituzioni “troppo assenti“.
Molte le urla anche contro il Premier Renzi che, per ragioni di sicurezza, è stato fatto passare da una porta secondaria e ha raggiunto la sala adibita per la conferenza stampa senza incontrare i cittadini, nonostante fosse stato preparato tutto per il taglio del nastro che avrebbe inaugurato ufficialmente il Museo.
La scelta non ha fatto che peggiorare gli animi dei manifestanti, che hanno continuato ad urlare ancora più forte durante gli interventi dei politici.
Nessun confronto diretto con i cittadini per il Presidente Renzi, quindi, ma fatti. O meglio ancora, “Patti”: quelli per il Sud, che sono stati firmati sotto gli occhi dei Bronzi e che dovrebbero dare una mano all’amministrazione per risollevare la città e la Calabria in generale.

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