Reggio Calabria, Orsomarso (AN): “nomina Carpentieri atto di arroganza del PD”

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La nota stampa del consigliere regionale e portavoce di Azione Nazionale, Fausto Orsomarso, sulla nomina di Carpentieri a direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria

“E’ davvero singolare (per usare un eufemismo) la gestione delle risorse umane e dei consulenti alla Regione Calabria ed alle Asp. Senza girarci attorno, diciamo che la nomina di Carpentieri che per i prossimi tre anni sarà il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, nominato dal Direttore Generale, è un atto di arroganza del PD”.

Così una nota stampa di Fausto Orsomarso, consigliere regionale e portavoce di Azione Nazionale, che prosegue:

“Un’altra perla di quel Partito Democratico che predica bene (quando è di lotta) e razzola male (quando è di governo). Tutte le nomine effettuate nella passata legislatura sono state criticate, analizzate e denunciate. Cosa normale per un partito che era all’opposizione (Pd di lotta) e che giustamente doveva essere la sentinella della democrazia, controllando ogni atto della maggioranza. Peccato però quando i criticoni di ieri sono diventati maggioranza (PD di governo) tutto svanisce. Così come è passata in sordina l’iniziativa politica (guarda caso del PD) spacciata per istituzionale ma di fatto di partito, avente per tema ‘Istituzioni e Reti dei Servizi a tutela dei minori e degli adolescenti’. Che, per usare le parole del comunista Michelangelo Tripodi ‘perseguibile anche sul piano penale l’uso e l’abuso perpetrati quando si utilizzano strumenti, apparecchiature e uffici pubblici per fini privati, così come avviene in questa circostanza con la diffusione e la pubblicizzazione di un invito ad un convegno del Partito Democratico da parte di un’istituzione regionale’. Per tornare alla nomina del pensionato Carpentieri – conclude Orsomarso evidentemente, (anche) per lui la legge Madia è carta straccia. Ma anche in questo caso il Pd (di governo), siamo convinti, farà orecchio da mercante. Le istituzioni ‘sono cosa loro’. La Calabria attende, da un anno e mezzo, di essere governata. Ancora oggi è tutto fermo, nomine a parte”.

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