Alla presenza dell’onorevole Rosanna Scopelliti (NCD), del sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà, e del suo giovane presidente, Francesco Catania, stamane è stato presentato il Comitato provinciale per il Sì per il futuro dell’Italia: ecco perché votare Sì al referendum costituzionale
Nato dall’impegno di giovani ragazzi calabresi, il Comitato provinciale per il Sì per il futuro dell’Italia è stato presentato poco fa presso la sede del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria.
Un Sì per il referendum costituzionale, una proposta di legge del ministro Boschi che andrà a modificare alcuni punti chiave del sistema della nostra Costituzione: dalla fine del bicameralismo paritario, al procedimento legislativo che sarà quasi sempre prerogativa della Camera, al cambiamento nella metodologia di elezione del presidente della Repubblica, dei giudizi costituzionali, alla riforma del Titolo V, fino alle leggi di iniziativa popolare e ai referendum abrogativi, propositivi e di indirizzo.
Prendendo ad esame punto per punto, dunque, il referendum costituzionale previsto per il prossimo ottobre, chiamerà ad una scelta importante i cittadini di tutta Italia; proprio per questo, anche nella nostra provincia, l’obiettivo primario, a detta del giovanissimo Francesco Catania, presidente Comitato per il Si, è quello di creare dei dibattiti a-politici, tesi a sensibilizzare la gente “e far capire quanto può significare quella crocetta sul si o sul no. Ciò che ci ha spinti ad istituire il Comitato – aggiunge in conferenza stampa Catania, studente 24enne di giurisprudenza – è stata la rabbia provata nel sentire sempre le stesse cose: mi sono voluto catapultare in questa idea, bisogna diventare cittadini attivi, anche politicamente. Siamo favorevoli al Sì perché siamo stanchi del fatto che i cittadini debbano sempre fare tagli, e siamo contenti che il Governo finalmente abbia capito che non bisogna sprecare denaro pubblico”.
Francesco Catania, anche ai microfoni di StrettoWeb, si concentra su un punto ben preciso della riforma Boschi, quello che riguarda l’abolizione del Cnel, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro,“un istituto ormai morto da 50 anni, che viene a costare al Governo circa 1,8 milioni di euro l’anno”.
Per Catania, insomma, avvicinare attivamente la cittadinanza al referendum vuole perseguire “un obiettivo che prescinde dal risultato”.
Obiettivo che si cala all’interno della realtà di Reggio e provincia, dove, come evidenzia Rosanna Scopelliti, deputata NCD, si avrà “una grande possibilità di informarci e di informare a nostra volta. E’ importante, inoltre, il fatto che a volere questo Comitato siano stati i giovani della nostra realtà. Diceva Gaber, la libertà è partecipazione, e penso che la libertà in questa terra parta proprio dalla partecipazione: dobbiamo essere noi i primi a migliorarci, e ricordiamoci che la partecipazione toglie spazio alla ‘ndrangheta”.
E la questione ‘ndrangheta in Calabria, nonché il tema del referendum costituzionale, sono stati trattati dalla stessa Rosanna Scopelliti ai microfoni di StrettoWeb: “votando Sì al referendum costituzionale verranno abbattuti tantissimo dei costi della politica tanto criticati. Credo anche che sia un modo per metterci al pari delle altre Nazioni – aggiunge l’on. Scopelliti – e che sia importante, con la creazione di questo Comitato, la partecipazione attiva dei cittadini”.
Vista la sua presenza stamane presso Palazzo Corrado Alvaro, non si poteva non fare riferimento alla visita dei giorni scorsi dell’on. Rosy Bindi per conto della Commissione parlamentare Antimafia, giunta per due giorni in Calabria per un approfondimento sulla situazione della ‘ndrangheta nella provincia: “Sicuramente è stata una missione importante – afferma a riguardo Rosanna Scopelliti – che ha toccato oltre a Reggio Calabria, anche Locri. È un segnale che lo Stato c’è, è un segnale soprattutto all’indomani delle grandissime operazioni che sono state fatte. Ancora molto c’è da fare, soprattutto a livello di cittadinanza, di associazionismo e denuncia; una cosa importante, però, la voglio dire: molte di queste operazioni sono nate da denunce, e questo sicuramente è un segnale molto importante.
Un inciso che si inquadra sempre in quello che è l’incontro odierno, orientato ad enfatizzare le ragioni per dire Sì al referendum costituzionale: perché una governance efficiente avvicina i cittadini alle istituzioni; perché le competenze legislative sono semplificate: “la attuali materie di competenza concorrente Stato/Regioni vengono ripartite, affidando alle Regioni le sole materie non riservate alla esclusiva competenza dello Stato. Così facendo, sarà chiaro ‘chi fa cosa’ e si eviteranno gli attuali contenziosi alla Coste Costituzionale Stato/Regioni”; perché i costi alla politica diminuiscono, l’iter legislativo è più veloce e i cittadini hanno più spazio con le leggi di iniziativa popolare.
Tanti Sì, insomma, a cui si vuole aggiungere quello del sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà, presente anche lui alla conferenza di stamane: “Abbiamo accolto favorevolmente l’invito dell’onorevole Scopelliti – afferma Pedà alla stampa – noi riteniamo che sia un referendum importante per una riforma giusta, che potrà favorire anche l’impegno futuro delle amministrazioni locali e dei sindaci, con una partecipazione attiva e uno snellimento dell’iter burocratico, soprattutto legislativo, quindi sosterremo questa iniziativa augurandoci che possa poi effettivamente concretizzarsi in un cambio costituzionale”.
Per Giuseppe Pedà, un rapporto più diretto con il Parlamento può favorire a livello locale un’accelerazione dell’iter burocratico riferito al territorio, per esempio, alla Zes di Gioia Tauro “per cui ci stiamo battendo da anni, con un iter legislativo arenato che non porta da nessuna parte. Diciamo Sì anche per una riduzione dei costi – chiosa Pedà – anche se non siamo per il pareggio dei costi a prescindere, ma sempre in riferimento ai servizi resi ai cittadini. Questi giovani istituiscono il Comitato con un vero spirito di servizio”.
Un Comitato che promuoverà il Sì al referendum costituzionale da Reggio fino a toccare tutta la provincia, rimanendo aperto ai cittadini, alle associazioni, alle amministrazioni, e alle forze della società civile.
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