Ricettazione, fermata una famiglia nel messinese: “una rivendita di materiale rubato a prezzi irrisori” [FOTO]

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I carabinieri di Merì sono entrati in azione e hanno bloccato i 4 componenti del nucleo. Sconfessato il Gip

Su mandato del procuratore di Barcellona, Emanuele Crescenti, i Carabinieri di Merì hanno fermato 4 persone, indagate per ricettazione. La solidità del quadro probatorio è stata riconosciuta dal tribunale di Messina che, ribaltando la decisione del Gip locale, ha dato validità alla analitica attività investigativa avviata a Settembre. A finire nel mirino delle autorità Antonino Trovatello, la moglie Tindara Cannavò e i figli Antonino e Gino, tutti residenti a Merì.

I militari dell’arma, insospettiti dalla vita agiata condotta dal nucleo familiare, nel corso delle indagini hanno accertato l’illecita provenienza di buona parte della merce detenuta nell’abitazione privata dei Trovatello. Il 16 ottobre, in seguito ad una perquisizione, i militari hanno trovato nello stesso domicilio, adeguatamente nascosti dietro un doppiofondo nel pavimento del sottotetto, macchine fotografiche, autoradio, go-pro, telefoni cellulari, vari utensili da lavoro, ecc. gran parte della quale, da successivi accertamenti, è risultata provento di reato. Nel corso della stessa perquisizione sono stati rinvenuti dei foglietti manoscritti attestanti la vendita della suddetta merce ed anche una modica quantità di sostanza stupefacente.

In pratica i Trovatello avevano creato una rivendita di materiale vario a prezzi irrisori. Il Giudice del Riesame, censurando il GIP, ha dunque  riconosciuto la pericolosità sociale e soprattutto la condotta criminosa dei soggetti indagati, sintomatica di professionalità nella perpetrazione di reati contro il patrimonio.

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