Sanità in Calabria, la denuncia del Segretario Regionale della FSI

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Il Segretario Regionale della FSI (Federazione Sindacati Indipendenti) Pasquale Calandruccio denuncia “lo stato di abbandono in cui versa la sanità in Calabria ,causato dal presidente della Giunta Regionale ed in particolar modo dal commissario ad acta, i quali a causa dei loro continui litigi hanno fatto in modo che la migrazione sanitaria aumentasse del 21% rispetto agli anni precedenti a causa della chiusura scriteriata degli ospedali causando una forte diminuzione dei posti letto che non rispondono al fabbisogno della popolazione calabrese e un aggravio di spesa sulle spalle dei cittadini . Le criticità e il malgoverno imperano su tutto il territorio calabrese e nulla si fà su sprechi e clientele  che sono a nostro avviso il vero cancro che ha aggredito tutto il sistema sanitario Regionale rendendo  la sanità calabrese una  realtà difficile e complicata. Sono troppi i nodi che rendano poco efficace il servizio sanitario in Calabria e  questo incomprensibile atteggiamento tra il Commissario ad acta e il presidente della Giunta Regionale non porta che alla paralisi dell’intero sistema e servono urgenti ed indifferibili interventi riorganizzativi strutturali ,bisogna ricondurre la sanità nell’alveo della trasparenza e della legalità e non bisogna dimenticare che il bilancio della Regione Calabria per tre quarti viene utilizzato dalla sanità portando la tassazione dell’IRPEF e dell’IRAP i piu alti d’Italia. Il riordino della rete ospedaliera e territoriale come è stata organizzata oggi non risponde alle richieste di assistenza sanitaria del popolo calabrese .  La rete territoriale è inadeguata a rispondere alle esigenze sanitarie dei cittadini ,serve recuperare risorse professionali ed è impensabile agire esclusivamente sulla razionalizzazione delle funzioni ospedaliere senza proporre servizi alternative sul territorio che diano una risposta ai bisogni dei cittadini attraverso il funzionamento dei LEA (Livelli Essenziali Di  Assistenza ) che a tutt’oggi sono semplicemente sulla carta e non vengono applicati ,l’effettivo funzionamento delle case della salute che sono delle scatole vuote e l’istituzione di strutture ad hoc su tutto il territorio calabrese per cambiare, preservare i ricoveri inappropriati rendendo disponibili i posti letto per i pazienti acuti e per cambiare l’attuale modello sanitario ospedale centrico che risulta essere poco funzionale ed inefficace a garantire un intero territorio , anche se la ministra Lorenzin sostiene il contrario perchè non conosce la realtà sanitaria calabrese . Per noi come organizzazione sindacale non è questa la sanità che vogliamo per i cittadini calabresi. La FSI propone un sistema sanitario al contempo nazionale ,regionale e locale : nazionale nelle garanzie ,regionale nella programmazione e locale nell’erogazione dei  servizi e quindi noi come organizzazione sindacale stiamo tracciando un percorso di lotte affinchè la sanità calabrese sia uguale delle altre Regioni virtuosi  senza padrini e senza padroni”. 

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