In occasione della visita del direttore generale dell’Arsenale, Giancarlo Anselmino, Cgil, Cisl e Uil hanno fatto presente le criticità legate alla volontà di dismettere l’area militare, ottenendo dallo stesso garanzie affinché tale pericolo venga scongiurato
“La vertenza che interessa l’Arsenale militare di Messina, non può passare in secondo piano, al contrario merita, da parte del governo nazionale e regionale, la stessa attenzione spesa per affrontare la situazione di La Spezia e Taranto. La costante e continua riduzione degli investimenti nell’area è un evidente campanello d’allarme rispetto al quale non si può rimanere sordi. CGIL, CISL e UIL non sono disposte ad assistere inermi a quello che si profila come l’ennesimo scippo alla città”. Queste le affermazioni di Clara Crocé e Francesco Fucile della FP CGIL, di Calogero Emanuele e Paola Zito della CISL FP e di Andrea Mangraviti e Angelo Rodilosso della UIL PA, a seguito dell’incontro svoltosi tra le organizzazioni sindacali e il direttore generale dell’Arsenale Militare di Messina, Giancarlo Anselmino. Quest’ultimo si è detto pronto a sostenere la causa della città. “Se dovessero chiudere Messina – ha affermato con forza Anselmino – sarò io stesso a venire a legarmi davanti allo stabilimento. Piuttosto bisogna sfruttare le competenze e le professionalità per portarle nel mercato, questa deve essere la nostra stella polare”.
“Le affermazioni del Dg – dichiarano i segretari di categoria – ci danno speranza rispetto alla risoluzione della vertenza, ma come si sa, affinché l’obiettivo sia raggiunto e l’Arsenale di Messina possa tornare ad essere, così come negli anni ’70-’80, una scuola operaia, è necessario l’impegno del governo”.
Per le tre sigle bisogna quindi “aprire una nuova fase in cui saper ribaltare i termini: l’obiettivo dovrà essere non più esternalizzazioni ma internalizzazioni ed altrettanto chiaro dovrà essere il rilancio dello stabilimento di Messina”. In attesa dunque di conoscere le iniziative che la direzione generale intende porre in essere, le Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil annunciano che in caso di assenza di risposte, “verranno avviate tutte le iniziative possibili al fine di scongiurare la inevitabile chiusura dell’Arsenale militare di Messina”.