A Reggio Calabria si è svolta l’iniziativa “la donna e la ginestra, dal disagio all’emancipazione”

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Il 26 maggio, il Liceo Preti- Frangipane di Reggio Calabria, è stato teatro di una manifestazione culturale, organizzata dalla F.I.D.A.P.A. B.P.W. Italy Reggio Calabria Morgana, nell’ambito degli Stati Generali della Cultrura della Provincia di Reggio Calabria. “La donna e la ginestra, dal disagio all’emancipazione”, questo il titolo del convegno che ha aperto la manifestazione, presentata dall’avv. M.Rosaria Pensabene, conclusasi poi con l’inaugurazione di una mostra tessile curata magistralmente dalla Prof.ssa Minella Bellantonio. Nato da un’idea dalla Presidente della sez. Morgana, dott.ssa Emira Dal Moro e coordinato dalla Past President e responsabile della commissione progetti della Fidapa sez. Morgana, prof.ssa Irene Tripodi, il progetto si inserisce nel tema nazionale 2015/2017 della FIDAPA “i talenti delle donne: una risorsa per lo sviluppo sociale, economico e politico del nostro Paese”. Ad accogliere il numeroso pubblico e fare gli onori di casa è stato il prof. Vincenzo Errigo, vicepreside del Liceo Preti-Frangipane, il quale ha anche portato i saluti del preside, avv. Albino Barresi, assente per concomitanti impegni. Presente anche l’Assessore alla Cultura e Legalità della Provincia di Reggio Calabria, il dott. Eduardo Lamberti-Castronuovo, il quale, oltre a lodare il grande e costante impegno nel sociale della FIDAPA, ha anche anticipato che, al Palazzo della Cultura di Reggio Calabria, prossimamente, verrà allestito uno spazio dedicato proprio alla ginestra ed ai suoi molteplici impieghi, auspicando quindi una fattiva collaborazione con la FIDAPA sezione Morgana. A sottolineare lo stretto legame tra la lenta conquista della dignità lavorativa della donna calabrese e la ginestra, pianta selvatica, caratterizzata da una lenta e faticosa filiera di trasformazione, è stata l’ideatrice del progetto, la dott.ssa Emira dal Moro, progetto le cui fasi sono state illustrate con dovizia di particolari dalla prof.ssa Irene Tripodi. Il convegno ha visto poi come relatore il prof. Francesco Arillotta, noto esperto di storia ed archeologia, il quale, con l’aiuto di diapositive, ha analizzato le sette fasi di lavorazione della ginestra (la raccolta, la bollitura, il macero, la scorticatura, la sfibratura, la battitura, la cardatura ed, infine, la filatura) evidenziando il grande e faticoso lavoro fatto a mano dalle donne, sia con mani e piedi sia con l’aiuto di strumenti quali il manganello. Il Prof. Arillotta ha anche riservato delle sorprese per l’attento uditorio: dalla propria collezione privata ha portato vari arnesi legati alla lavorazione della ginestra: “a rocca”, “a cunocchia”, “i fusi” e, dulcis in fundo, ha mostrato a tutti “a saladda” una coperta che serviva a scaldare i piedi e una bertola, fatte proprio con le fibre di ginestra. La seconda relatrice è stata l’arch. Giuseppina Modaffari, calabrese ellenofona, da sempre attenta ai temi connessi all’area grecanica ed alla salvaguardia e conservazione della cultura ellenofona, ed attiva nel sociale anche con l’associazione Arca ed il circolo culturale Palaghenea, del quale è vicepresidente. L’architetto Modaffari, ha voluto condividere con la platea ricordi legati alla storia della propria famiglia, dove ha visto in passato tessere la fibra ricavata dalla ginestra, e, sottolineando la fondamentale importanza della valorizzazione delle origini, che vanno curate come le radici di una pianta per poter costruire il nostro futuro, ha concluso recitando dei commoventi versi di LuMè (sodalizio letterario formato da Lucia Pisana Albano e Carmelina Modaffari): “Né zaccanu, né terra, né riparu”. La manifestazione si è conclusa con l’inaugurazione della mostra tessile, realizzata grazie allo strenuo impegno della curatrice, la Prof.ssa Minella Bellantonio, la quale con raffinata eleganza, ha creato, con l’esposizione degli arnesi destinati alla lavorazione della ginestra ed i preziosi manufatti, un pregevole allestimento. Gli espositori della mostra sono: l’arch. Vincenza Triolo (Fili, Trame e Intrecci), le dott.sse Daniela Lorenzi e Alessia Messina (bottega Artigiana DANISIA-antica lavorazione della ginestra), alcuni manufatti provengono dalla collezione Arch. Giuseppina Modaffari e dall’archivio storico tessile Frangipane. La mostra rimarrà aperta fino al 28 maggio.

M.Rosaria Pensabene

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