È iniziata stamane la cinque giorni dedicata alla Festa dell’Europa: tante le attività di confronto organizzate nella città di Reggio Calabria, tra cui un’importante conferenza internazionale che si terrà il 13 maggio al Teatro “F.Cilea”
“L’Europa dentro la città di Reggio Calabria”: si apre con queste parole dell’assessore comunale alle Politiche Sociali e Comunitarie, Giuseppe Marino, la settimana dedicata alla Festa dell’Europa. Una ricorrenza adottata dalla Comunità Economica Europea in occasione del vertice tenutosi a Milano nel 1985, ricordando lo stesso giorno del 1950, quando Robert Schuman presentò la proposta per la creazione di un nucleo economico europeo, dando così avvio ad un processo di integrazione europea con la prospettiva di una futura Europa federale.
Ebbene, anche a Reggio Calabria si festeggia tale giorno: workshop, tante attività e laboratori nel villaggio che lo Sportello Europe Direct della città di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Assessorato al Welfare ed alle Politiche Comunitarie, ha creato attorno Palazzo San Giorgio [qui il programma].
Una cinque giorni interamente dedicata al tema centrale, quello dell’immigrazione e dell’accoglienza, che a detta di Giuseppe Marino si pone “al centro dell’agenda europea”; non per niente, lo slogan principale è “Uniti nella diversità“.
Si è partiti poco fa, proprio nel piazzale antistante Palazzo San Giorgio, con una cerimonia di apertura alla presenza dei ragazzi di alcune scuole cittadine e con l’accompagnamento del Coro dell’Orchestra del Conservatorio Cilea. E sono proprio i ragazzi, come ricordano sia l’assessore Marino, che il sindaco Falcomatà, i veri protagonisti dell’evento: con loro, infatti, si parlerà di Europa, di integrazione culturale, “e si offrirà loro – parole di Giuseppe Marino – l’opportunità di dialogare ancora una volta con l’amministrazione Falcomatà su un tema così importante. Una settimana strategica – aggiunge Marino – per consentire a noi di aprire la città all’Europa, di alzare il livello del confronto, ma soprattutto per consentire ai nostri giovani di aprire i loro orizzonti e raccogliere tutte le opportunità che l’Europa oggi offre”.
Un ombrello tappezzato di stelle, “marchio” dell’Unione Europea, fa da simbolo all’ingresso di Palazzo San Giorgio; un ombrello donato dai ragazzi del Liceo Artistico “Preti-Frangipane”, che assume un significato ben preciso: l’Europa dentro la città. “Una città – afferma ancora l’assessore Marino – che vuole stare sotto i valori e le opportunità che l’Europa vuole darci”.
Una città, la nostra, che come detto più volte stamane, che diventa “ponte” della stessa Europa: solo nei giorni scorsi, sono sbarcati al porto quasi 1000 migranti che chiedono aiuto al continente.
“Un ponte diretto con tutti i popoli del Mediterraneo”, esordisce così il sindaco Falcomatà, dichiarando alla stampa che “questa è la festa dell’Europa, e la nostra città si contraddistingue anche per il ruolo che svolge all’interno di quelle che sono le missioni europee in tema di accoglienza, immigrazione, inclusione sociale, ma soprattutto fa il suo dovere per ciò che riguarda l’accoglienza di tutte quelle persone che purtroppo sono costrette a fuggire dal proprio Paese per violenza, guerra, per privazione della loro libertà personale. Su questo stiamo cercando di fare al meglio la nostra parte, e la festa dell’Europa significa anche parlare di ciò”.
In riferimento a quest’ultimo punto Falcomatà, così come Giuseppe Marino, ricorda uno degli appuntamenti più importanti della settimana: venerdì 13, presso il Teatro “F.Cilea”, si terrà un’International Conference alla presenza di rappresentanti istituzionali di grandissimo livello, provenienti dal Parlamento Europeo, come il deputato Andrea Cuzzolino, dal Ministero dell’Interno, come Mario Morcone, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, ma anche diversi sindaci delle città europee, rappresentanti della Commissione Europea. Insomma, un’occasione imperdibile di confronto che si innalza ai massimi livelli, insieme agli amministratori di Reggio, futura Città Metropolitana.
Una città, a detta del suo sindaco, che in un anno ha fatto dei passi avanti per quanto riguarda l’accoglienza dei migranti, prima accolti all’interno delle palestre, quindi spazi “sottratti alla collettività per arginare un’emergenza. Oggi – dichiara Falcomatà – si è preso atto del modo in cui questa tematica deve essere affrontata, rimanendo umani, salvaguardando la dignità delle persone e facendo il nostro dovere di istituzioni”.
E da istituzioni, il messaggio che si vuole lanciare ai giovani è chiaro: imparare a vivere in un mondo in cui la normalità sta piano piano cambiando, dove nelle classi delle scuole vi sono ragazzi di etnia, provenienza e religione diversa. “Forse più che insegnare noi qualcosa ai ragazzi – chiosa Giuseppe Falcomatà – dovremmo imparare noi qualcosa da loro”.