Arriva Selfiemployment, il fondo che finanzia piccole iniziative promosse dai giovani

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Selfiemployment, fondo gestito da Invitalia sotto la supervisione del ministero del Lavoro, finanzia l’avvio di piccole iniziative promosse dai giovani ‘Neet’ attraverso la concessione di prestiti a tasso zero

Per gli under 29, con una spiccata attitudine all’autoimpiego, realizzare le proprie idee imprenditoriali è oggi più semplice. Grazie a Selfiemployment, fondo gestito da Invitalia sotto la supervisione del ministero del Lavoro che finanzia l’avvio di piccole iniziative promosse dai giovani ‘Neet’ attraverso la concessione di prestiti a tasso zero.
“L’incentivo Selfiemployment nasce all’interno del più ampio ‘cappello’ di ‘Garanzia giovani’, la misura europea che favorisce l’accesso dei giovani al mondo del lavoro. La misura è prevalentemente rivolta alla cosiddetta categoria dei giovani ‘Neet’: coloro che non sono attualmente avviati nel mercato del lavoro, non stanno studiando e non sono neanche interessati da percorsi di formazione“, spiega a Labitalia Marco Antinori, responsabile Occupazione area Incentivi alle imprese di Invitalia.
I giovani, per poter arrivare a noi come Invitalia, quindi, devono essere iscritti al portale di ‘Garanzia giovani’, essere stati presi in carico – sottolinea – e aver fatto obbligatoriamente un corso di formazione, al termine del quale ricevono un attestato, che è fondamentale perché, insieme al business plan che realizzano nel corso di formazione, è l’elemento da presentare per poter poi accedere allo strumento di agevolazione“.
L’incentivo – prosegue Marco Antinori – è volto a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso gli strumenti dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità. Prevede la possibilità di presentare programmi di investimento e in generale di spesa compresi fra i 5 e i 50mila euro e che vengono finanziati al 100%, a tasso zero, senza alcuna richiesta di garanzie, con un piano di rientro a 7 anni. Quindi il giovane è favorito da una copertura totale di tutte le spese che andrà a sostenere“.
Attualmente, le risorse disponibili ammontano a circa 114 milioni ma è previsto dall’accordo con il ministero del Lavoro – ricorda – che le Regioni, che finanziano in parte questo programma, possano conferire ulteriori risorse e quindi la dotazione in futuro può aumentare, favorendo sempre più l’accesso dei giovani a Selfiemployment”.
Ma come si accede a Selfiemployment? “La procedura per partecipare – chiarisce Antinori – prevede, dopo le fasi legate a ‘Garanzia giovani’, una registrazione al sito di Invitalia presentando una domanda che comprende la compilazione del business plan, elaborato durante il corso di formazione, insieme all’attestato di partecipazione al corso stesso. A conclusione di questa procedura di iscrizione, si avvia la fase di valutazione da parte di Invitalia, che deve avvenire entro al massimo 60 giorni, quindi anche in questo caso garantiamo tempi molto rapidi per dare una risposta celere al destinatario“.
“Le caratteristiche deve avere il giovane – osserva – sono una spiccata propensione all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità, che viene misurata nell’arco di questo percorso svolto durante la fase di formazione. La valutazione che effettua Invitalia riguarda sia la fattibilità dell’iniziativa ma soprattutto la sua coerenza rispetto al contenuto. A conclusione dell’iter di valutazione, il giovane che è ritenuto idoneo a proseguire nel percorso avvia la fase di attuazione e quindi concretamente riceverà le agevolazioni in base alla domanda che ha effettuato”. 
“Per quanto riguarda la fascia di domande – aggiunge Antinori – c‘è una modulazione: sotto ai 25mila euro è il microcredito puro che consente di avere il finanziamento tutto in anticipo all’atto dell’ammissione all’agevolazione, oppure per importi superiori, fino a 50mila, le agevolazioni vengono erogate al beneficiario in due tranche distinte ma sempre in tempi rapidissimi, nell’arco di 30 giorni dalla domanda”. 
“Lo ‘Sportello’ di Invitalia è aperto dal 1° marzo – conclude – e immaginiamo che nell’arco dei prossimi 3 anni possiamo andare a saturare la dotazione iniziale con le domande che arriveranno“. (ADNKRONOS)

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