Camera di Commercio: in consiglio di stato vittoria definitiva di Confindustria Reggio Calabria

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La quinta sezione del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale ha rigettato l’appello proposto dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria avverso la statuizione d’ineleggibilità dell’ex presidente dello stesso ente, Lucio Dattola. L’appellante e il cointeressato sono stati condannati in solido alla rifusione, nei confronti di Confindustria Reggio Calabria, della somma di 5mila euro oltre accessori per le spese legali (tale somma si aggiunge a quella già liquidata in sede cautelare). Nella sentenza il Consiglio di Stato evidenzia, fra le altre cose, che “i motivi di appello si basano sull’erroneo presupposto, già confutato in sede cautelare da questa Sezione, secondo cui sarebbe stata applicata, in modo inammissibilmente retroattiva, la disciplina che determina l’ineleggibilità di chi ha già assunto la carica di Presidente della Camera di Commercio per tre mandati”. La sentenza è destinata a fare giurisprudenza perché è la prima pronuncia in tal senso emanata in tutta Italia. Come si ricorderà, Confindustria Reggio Calabria all’indomani della quarta rielezione di Lucio Dattola (avvenuta nell’ottobre 2014) alla guida della Camera di commercio aveva presentato ricorso al Tar per violazione del decreto legislativo 23 del 2010. I giudici amministrativi di primo grado hanno riconosciuto la fondatezza delle ragioni degli Industriali reggini sia in sede di sospensiva che nel merito. Ed anche il Consiglio di Stato, interpellato dallo stesso Dattola, aveva già rigettato il ricorso cautelare avanzato dall’ex presidente della Cciaa. Dunque, l’intera vicenda giurisdizionale è stata contraddistinta da una grande uniformità di giudizio. Nell’ottobre 2015 la Regione Calabria ha poi disposto il commissariamento della Camera di Commercio reggina, ponendo al vertice dell’ente il dirigente Francesco Venneri, insediatosi al posto del vicepresidente facente funzioni Giovanni Santoro. Una scelta, quella di commissariare la Camera di commercio, dettata dalla necessità di consentire lo svolgimento delle elezioni interne, come da indicazioni del ministero delle Attività produttive.

“Su questa vicenda – commenta il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea – ci siamo espressi molto chiaramente subito dopo i primi pronunciamenti della magistratura che sancivano, in modo inequivocabile, la fondatezza delle nostre ragioni. Nei mesi scorsi avevamo anche ribadito che tutto ciò si sarebbe potuto tranquillamente evitare, compreso il commissariamento disposto dalla Regione. Adesso – evidenzia Cuzzocrea – occorre guardare avanti e pensare unicamente al ripristino di un ente chiamato a svolgere un ruolo di primo piano nelle dinamiche che riguardano lo sviluppo e la crescita del tessuto produttivo locale.  L’unico motivo che ha animato la nostra azione – sottolinea il numero uno degli Industriali reggini – attiene al rigoroso rispetto della legge in una realtà, come quella reggina, che ha necessità di una pianificazione a medio/lungo termine del lavoro della Cciaa. Nel rinnovare il mio ringraziamento all’avvocato Domenico Iofrida – conclude il presidente di Confindustria Reggio Calabria – per il brillante lavoro svolto in rappresentanza della nostra Associazione, auspico che questa vicenda possa finalmente dirsi conclusa e che si possa, ora, avviare una nuova fase di rilancio e ripartenza della Camera di Commercio, coinvolgendo tutte le associazioni di categoria in un ragionamento unitario, democratico e progettuale”.

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