Il segretario generale del sindacato di viale Europa scrive una nota alla città e tocca i punti nevralgici del dibattito sul recupero dell’affaccio a mare: dallo spostamento della linea tranviaria di Messina al piano Delrio
Il mare, da vincolo, deve diventare opportunità. Il porto, da ingombro e peso, deve essere visto come occasione di accogliere investimenti e rilanciare attività e vitalità della città. Per questo la Cisl guarda con grande fiducia e interesse all’impulso che si dovrà. Laddove serve consolidare il crocierismo: attraverso una presentazione più ordinata e pulita della città, attraverso l’offerta di servizi che consentano al turista di vivere appieno tutte le attrazioni culturali e architettoniche della città. Serve una cabina di regia unica che lavori sulla vivibilità della città e del suo centro storico e commerciale. Ma il Porto storico e il suo terminal crocieristico deve essere visto nel più ampio quadro d’insieme dello sfruttamento dell’affaccio a mare.
E come sia di primaria necessità il recupero di un rapporto organico tra territorio portuale e contesto urbano, con lo scopo di restituire alla città il porto, possibilmente anche totalmente bonificato.
La Cisl ritiene che sia il momento di ragionare seriamente e concretamente (anche approfittando del piano Delrio sugli investimenti per le metro) sull’ipotesi di uno spostamento del tracciato della tranvia che liberi l’accesso al mare e creare, nella zona che va dalla passeggiata a mare sino alla cortina del porto, ovvero quella immediatamente prospiciente all’arrivo delle navi da crociera, una grande area pedonale dove è possibile inserire attività commerciali e ricettive per i turisti ma anche e soprattutto per i messinesi, da vivere tutto l’anno. Serve una scelta coraggiosa che, secondo la Cisl, potrà avere un triplice impatto sulla vita della città.
La prima è quella di ricreare il rapporto con il mare che i messinesi non sentono più proprio attraverso la riconquista del water front.
Il secondo aspetto è quello della possibilità di creare una darsena che accolga attività di ristorazione, commerciali e di servizi turistici e non solo, sullo stile delle grandi città europee che si affacciano a mare o sulle rive dei grandi fiumi europei.
Il terzo nodo, non di poco conto, è quello di rendere il percorso del tram (e quindi la mobilità dei messinesi) interno alla città, nel cuore pulsante di uffici, enti, attività e del centro commerciale per rendere davvero il servizio un’opportunità per spostarsi e lasciare a casa l’auto.
* di Tonino Genovese, segretario generale Cisl Messina