Dopo i dati diffusi qualche settimana fa dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia sull’utilizzo di latte proveniente dall’estero, l’Azienda con sede a Santa Ninfa (TP) rassicura i propri clienti
Si sono moltiplicati, infatti, i rapporti e gli studi sulla quantità di latte “straniero” utilizzato per prodotti italiani. Secondo il dossier di Coldiretti “Quote latte: un anno dopo”, sono 85 milioni i quintali di latte equivalente importato in varie forme dall’estero per poi diventare mozzarelle, formaggi o latte italiani. Il tutto all’insaputa dei consumatori.
E in Sicilia la situazione non è più rosea. “Più del 50 per cento del latte in busta che beviamo in Sicilia non è siciliano, ma proviene dall’estero, mentre buona parte delle mozzarelle sono fatte con cagliate dei Paesi dell’Est, ma pochi lo sanno”, ha denunciato qualche settimana fa Antonio Vella, direttore responsabile del laboratorio Residui dell’area Chimica e Tecnologie alimentari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia.
“Nessun compromesso sulla qualità dei nostri formaggi” – commenta Tommaso Palmeri, responsabile dell’azienda – “Il latte ovino, con il quale produciamo la stragrande maggioranza dei nostri prodotti, proviene esclusivamente dagli allevatori siciliani e ogni ingrediente dei nostri formaggi è tracciato per tutta la filiera grazie a controlli costanti sulla qualità per garantire, attraverso la diffusione di informazioni chiare e trasparenti, sicurezza e affidabilità costanti”.